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Caivano, bomba esplode davanti a negozio di abbigliamento: ritorna il racket

Un negozio di abbigliamento di Caivano (Napoli) è stato danneggiato da una bomba carta nella tarda serata di ieri, 31 maggio. L’ordigno è stato piazzato davanti all’ingresso, ha causato gravi danni anche all’interno del locale. Indagini affidate alla Polizia di Stato, tra le piste ritenute maggiormente verosimili c’è quella dell’intimidazione a scopo estorsivo.
A cura di Nico Falco
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Una bomba carta è stata fatta esplodere nella tarda serata di ieri, 31 maggio, davanti a un negozio di abbigliamento in via Armando Diaz, a Caivano, al confine con Crispano, in provincia di Napoli. La deflagrazione ha causato gravi danni alla serranda, devastato anche l'ingresso dell'attività commerciale; sul posto gli agenti del commissariato di Afragola della Polizia di Stato per i rilievi del caso e per l'avvio delle indagini. Si tratta dell'ennesimo episodio accaduto negli ultimi giorni tra Napoli e provincia: segno, per gli inquirenti, che con la ripresa delle attività è ripartito anche il racket.

L'esplosione è avvenuta intorno alle 23. Il negozio "For You" si trova in un'area densamente popolata, al piano terra di un edificio residenziale; il boato ha fatto sobbalzare dalla paura i residenti, molti quelli scesi in strada per capire cosa fosse successo. Inizialmente si era pensato a un incidente, poi è stato chiaro che si trattava di altro: l'ordigno artigianale era stato posizionato proprio davanti alla saracinesca, nel classico copione delle minacce per imporre il pizzo alle attività commerciali.

La bomba ha danneggiato la serranda, distrutto le vetrate della porta di ingresso e devastato l'interno del locale; lo scoppio ha causato dei danni anche al fabbricato, sono state predisposte le verifiche da parte dei Vigili del Fuoco ma non ci sarebbero danni strutturali. Il titolare del negozio, ascoltato dagli investigatori, ha riferito di non avere mai subito minacce; malgrado ciò, tra le ipotesi ritenute attualmente più verosimili resta proprio quella del messaggio intimidatorio per costringere a pagare il racket.

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