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Marano, blitz contro il clan Orlando, smantellata banda di spacciatori: 24 arresti

I carabinieri hanno arrestato 24 persone, considerate parte di una banda collegata al clan Orlando e che gestiva il traffico di droga nella provincia di Napoli con ramificazioni fino al basso Lazio e in Sardegna. Quattro dei destinatari del provvedimento sono accusati di essere affiliati direttamente al clan: gestivano stipendi e controllo del territorio.
A cura di Nico Falco
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[Immagine di repertorio]
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I carabinieri hanno arrestato all'alba di oggi, 5 febbraio, 24 persone, ritenute parte di una organizzazione di trafficanti di droga collegata al clan Orlando, egemone tra Marano di Napoli, Quarto Flegreo, Calvizzano e zone limitrofe della provincia di Napoli. Secondo le indagini, durate oltre due anni, il gruppo gestiva un fiorente traffico di stupefacenti per conto del clan di camorra, gestendo sia l'ingrosso che la vendita al dettaglio, e tramite i propri referenti sul territorio faceva arrivare la droga anche nel basso Lazio e in Sardegna. Quattro degli indagati, ritenuti il gotha della banda e affiliati direttamente al clan, avevano i compiti di gestione: distribuzione delle mesate agli affiliati e ai detenuti del clan, controllo delle piazze di spaccio e del territorio, risoluzione dei contrasti esterni ed interni al gruppo.

Il blitz è stato condotto dai carabinieri della Compagnia di Marano di Napoli, che hanno eseguito le misure cautelari emesse dal tribunale di Napoli alla fine delle indagini "Piazza Pulita", coordinate dalla Dda partenopea.  Gli investigatori hanno ricostruito il sistema di spaccio del clan Orlando e il ruolo degli arrestati, che gestivano il traffico di cocaina, hashish e marijuana. I destinatari delle misure sono accusati a vario titolo di traffico di sostanze stupefacenti, spaccio e detenzione ai fini di spaccio in concorso, con l'aggravante di avere agito per favorire il gruppo camorristico.

Per quattro di loro la Procura ha contestato il reato di associazione mafiosa, il 416 bis, ovvero l'accusa di essere parte del "sistema". Sarebbero i referenti del clan, a cui venivano affidati compiti organizzativi, dalla distribuzione degli stipendi alla risoluzione dei contrasti. Nel corso delle indagini i militari hanno sequestrato oltre 40 chili di sostanze stupefacenti.

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