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Camorra, carcere duro per il boss Moccia: il capo del clan da oggi al 41 bis

Luigi Moccia, capo dell’omonimo clan che spadroneggia da anni nell’area Nord-Est della provincia partenopea, da Afragola a Caivano ad Arzano a Casoria, da oggi è in regime di carcere duro, il temibile 41 bis su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Motivo: scongiurare il rischio di comunicazione con l’esterno.
A cura di Redazione Napoli
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Luigi Moccia, già capo del clan di camorra che porta il suo cognome e che da anni spadroneggia nell'area Nord orientale del Napoletano, ovvero i comuni di Afragola, Casoria, Arzano, Caivano, è al carcere duro, il cosiddetto 41 bis. Il provvedimento è scattato su richiesta della Dda di Napoli. Moccia è stato arrestato lo scorso 23 gennaio con l'accusa di associazione mafiosa.

In quella occasione gli investigatori della Procura di Napoli hanno ricostruito capillarmente il gruppo di vertice del clan, tra i quali Luigi e Teresa Moccia, Filippo Iazzetta e Anna Mazza, la ‘vedova della camorra’, morta negli anni scorsi, la prima donna a capo di un clan. Le accuse andarono dall'associazione mafiosa, alla detenzione di armi comuni e da guerra, estorsioni e riciclaggio di ingenti somme di denaro. In quella occasione furono scoperti anche i modi in cui i detenuti del clan comunicavano con l’esterno.
La Redazione

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