Camorra, ucciso per paura che indicasse gli assassini di Genny Cesarano
Dopo quasi tre anni di indagini, magistrati e forze dell'ordine sembrano aver fatto luce sull'omicidio di Vincenzo di Napoli, 25 anni, ucciso durante un agguato a Miano, quartiere di Napoli Nord, il 9 dicembre del 2015. Gli uomini della Squadra Mobile della Questura partenopea hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli, nei confronti di 4 uomini, tutti ritenuti affiliati al clan camorristico dei Lo Russo – attivo nella periferia settentrionale di Napoli, specialmente a Miano, Piscinola e Chiaiano – ritenuti responsabili a vario titolo di omicidio, detenzione e porto illegale di arma comune da sparo, associazione a delinquere di stampo camorristico e associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.
Omicidio di Vincenzo Di Napoli: ucciso per paura che tradisse
I quasi tre anni di indagini, oltre ad assicurare alla giustizia quelli che sono ritenuti i responsabili dell'omicidio, hanno fatto luce anche sulle ragioni legate all'agguato. Di Napoli, infatti, sarebbe stato ucciso par paura che tradisse, che rivelasse i nomi delle persone che avevano fatto parte del commando che, nella notte tra il 5 e il 6 settembre del 2015, uccise per errore il 17enne Genny Cesarano, caduto sotto una pioggia di proiettili di una "stesa" nel Rione Sanità.