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Campagna elettorale, ultimo atto: la sfida delle piazze la vincono De Magistris e Lettieri

La fine della campagna elettorale per le elezioni comunali di Napoli è stata decretata dall’evento di chiusura di Valeria Valente insieme al premier Matteo Renzi. I giorni precedenti c’erano stati quelli di Luigi de Magistris, Gianni Lettieri e Matteo Brambilla.
A cura di Valerio Barbato
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lettieri de magistris

La campagna elettorale è finita. Con l'evento di venerdì 3 giugno che ha visto protagonista Valeria Valente insieme al premier Matteo Renzi, si sono spenti riflettori, smontati palchi, chiusi i sipari. Il voto è vicino e nell'animo dell'elettorato, probabilmente, giace già l'epilogo di queste elezioni amministrative. È stata una campagna elettorale all'insegna dello scontro perpetuo, dei candidati sospetti e delle liste escluse. Di Napoli si è parlato troppo poco. La Napoli che ha accolto in luoghi e modi profondamente diversi gli eventi di chiusura dei quattro principali candidati a sindaco. A conferma degli ultimi sondaggi pubblicabili, le due "piazze", Municipio per Gianni Lettieri e lungomare Caracciolo per Luigi de Magistris, hanno rispecchiato la comune sensazione di un probabile ballottaggio tra i due.

La sfida delle piazze: De Magistris vs. Lettieri

lettieri de magistris
Sopra Luigi de Magistris sul lungomare, in basso Gianni Lettieri a piazza Municipio

Il sindaco arancione è riuscito a calamitare un fiume di persone sotto il suo palco, complice il panorama di artisti che si sono esibiti sul palcoscenico, e complice anche il mega-evento del Bufala Fest che si è svolto a pochi metri. De Magistris è sembrato galvanizzato, così come la folla che lo ha sostenuto, tanto da chiudere il suo intervento finale durato 8 minuti al grido di "primo turno secco". Non c'è dubbio che il sindaco uscente sia riuscito a creare una connessione sentimentale fortissima con il suo elettorato di riferimento, cosa che cinque anni fa, chiaramente, non era così accentuata come oggi. Gianni Lettieri, invece, è stato scaltro nell'organizzare un evento esclusivamente di intrattenimento e soprattutto nel proporlo il giorno precedente a quello della chiusura di Luigi de Magistris. Nonostante ciò, la sua piazza, già poco capiente di per sé, non era così gremita come Lettieri si sarebbe aspettato, segnale che i suoi voti dipenderanno molto dalla forza delle sue liste. Anche cinque anni fa, infatti, Lettieri non fece breccia nei napoletani, prendendo gli stessi voti delle sue formazioni, salvo poi crollare al ballottaggio. In ogni caso, l'evento di piazza Municipio resta profondamente diverso da quello di via Caracciolo, per tipologia di artisti e per significato politico, dato che de Magistris ha scelto il lungomare liberato, fiore all'occhiello dei suoi anni da amministratore della città, mentre Lettieri ha puntato sulla piazza di palazzo San Giacomo, sottolineando come fosse inconclusa da anni.

Valente e Brambilla: la politica al centro

Il popolo del centrosinistra, che una volta era il popolo delle piazze e delle bandiere, si è riunito invece al Centro Congressi della Mostra d'Oltremare. Nessun concerto, nessun artista: la rockstar di Valeria Valente è stata Matteo Renzi. Bene ha fatto, la candidata del Pd, a farsi tirare la volata finale dal premier e dal governatore della Campania Vincenzo De Luca. Certo, le 1500 persone che affollavano la sala erano già suoi elettori, ma la Valente ne esce rinvigorita, grazie anche alla stretta di mano che c'è stata tra lei e Antonio Bassolino. Resta, in ogni caso, un evento che ha tanto di mediatico, ma sa poco di empatia con la gente, a differenza del coraggio che hanno avuto Lettieri e de Magistris di confrontarsi con la piazza, sempre difficile da decifrare.

Lo stesso ha fatto Matteo Brambilla: per lui il palco a piazza Matteotti è stato un banco di prova. L'ingegnere di Chiaiano ha dimostrato di saper animare la folla, sfidando con toni da comizio le continue avances di Luigi de Magistris, supportato da Luigi Di Maio, Roberto Fico e Paola Taverna. Sul palco quasi solo politica, il tipico mordente grillino, ma l'impressione che si è avuta è che non sia in arrivo quell'ondata travolgente del loro elettorato capace di rompere gli equilibri del passato.

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