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Covid 19

Campania, il Consiglio regionale online è un flop. Prove di trasmissione esilaranti

Campania, il Consiglio regionale tenta di riunirsi online ma non ci riesce: pochi consiglieri sanno usare il computer, altri non sentono o non vedono. Perfino De Luca ha dei problemi (e si arrabbia). I venti minuti di tentativo sono situazionismo puro, degno di una puntata di “Quelli della Notte” di Renzo Arbore.
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Oggi, 29 aprile, era prevista la prima seduta online del Consiglio regionale della Campania, che tornava a riunirsi a distanza causa emergenza Covid-19, affidandosi allo streaming web. Niente da fare: tutto rinviato, ufficialmente "per motivi tecnici" in realtà anche per l'impreparazione tecnica di molti consiglieri che nell'anno 2020 hanno ancora evidenti difficoltà nell'utilizzo dei più elementari servizi di teleconferenza. Procediamo cronologicamente: la seduta del Consiglio regionale era stata convocata per una informativa sull'emergenza Coronavirus in Campania. In Aula al Centro direzionale solo poche persone: la presidente Rosetta D'Amelio, il vice Ermanno Russo, tutti gli altri dalle loro abitazioni o uffici. Era previsto anche l'intervento del presidente della Giunta regionale, Vincenzo De Luca.

Ore 16.18, apriti cielo: il collegamento è attivo, la D'Amelio presiede. I venti minuti che seguono, registrati dalle telecamere del Consiglio regionale della Campania per lo streaming online, sono esilaranti. "Dobbiamo contingentare i tempi, diamo la parola a De Luca …" dice la D'Amelio. Il resto è silenzio. "Pronto? Ma Come si vota? Io non ho capito…": la voce è della consigliera di Maria Grazia Di Scala di Forza Italia. "Non si vota! Vi arriverà un sms sul vostro telefonino e vi spiegherà… oggi non c'è voto, solo dibattito", dice la presidente del Consiglio regionale.

Pronti, via? Nemmeno per ipotesi. "E come ci si prenota per parlare?", replica la consigliera. "Dovete chiamare! Vi abbiamo scritto, dovevate concordare con il Ced (centro elaborazione dati ndr.)". Si sente una voce maschile… "Al fianco del nome c'è una manina..a destra… pigiate e vi danno la parola". La D'Amelio timidamente ammette: "Eh, con le nuove tecnologie abbiamo tutti difficoltà, a cominciare da me…". Certo chiamare nel 2020 nuova tecnologia un computer è forse un lieve azzardo, ma passiamo oltre.

"…Io nun ‘a veco ‘a manella! Ma forse cca, ‘a manella!". Il vocione è subito associato al volto che compare sui monitor: è Armando Cesaro di Forza Italia. Il clic sulla ‘manina' è dunque garantito. Per uno che ha capito, ce ne sono dieci che non non si sono nemmeno resi conto di dove stanno: "Io sono Alberico (Gambino ndr.) non sento e non si vede niente!". E che gli vuoi dire?

Ma è nulla rispetto a quello che sta per accadere: "Cerchiamo di essere snelli… diamoci mezz'ora in più..". Ecce homo: l'aspirante snello è Luciano Passariello. "Presidente, presidente…io sento ma voi non mi sentite!" : s'ode una voce apprensiva che nemmeno nelle comunicazioni tra l'equipaggio dell'Apollo 13 e il Mission Control della Nasa. Da lontano si può sentire la voce di un bambino ma almeno quello è normale: in tempi di smart working e conference call casalinghe gli spazi familiari e lavorativi sono ridottissimi e spesso si accavallano. La pattuglia dei 5Stelle si frega un po' le mani: a suon di meetup, litigi sul web e Rousseau almeno sono avvezzi ai sistemi di discussione web.  "Si può sempre migliorare nella vita": e compare l'autore della frase, Pasquale Sommese, stile Frate Indovino.

Spunta Vincenzo De Luca: ormai dovrebbe essere pure lui un abituè dello streaming, il Lord Fener della banda larga. Macché. La telecamera è posizionata male, il microfono fa schifo. Dice "Parola ai gruppi", ma non si sente niente. "Chi chiede di parlare? Aspettiamo il caffè?", scherza il solito buontempone da tastiera? De Luca non si sente proprio. La regia inquadra Passariello che esclama: "Qualcuno parti da qua e gli porti una cuffia, che le devo dire". Ed è subito ragionier Filini.

Vincenzo De Luca –  che ha il livello di pazienza di un gatto chiuso in un trasportino – replica: "Non è colpa delle cuffie! Qui abbiamo fatto videoconferenze e Roma sentiva tranquillamente!". La sortita è nostalgica, riporta un po' ai bei tempi andati, quando i nonni facevano l'interurbana da Napoli a Torino e parlavano più forte perché "si doveva sentire più lontano".

La proposta di comprare una nuova cuffia a Vicienzo, è unanime. Forse Rosetta D'Amelio non ha ben chiara la dinamica dei servizi di shopping online: "Si può chiamare Amazon per fare un acquisto al volo al volo…" probabilmente immaginando Amazon tipo Genio della lampada che, strofinato, esegue istantaneamente.

Venti minuti di situazionismo puro: il Consiglio regionale della Campania forse voleva così omaggiare i 35 anni di ‘Quelli della Notte' di Renzo Arbore. Ma le cose belle, si sa, durano poco: il vicepresidente del Consiglio, Russo, propone un rinvio della seduta. Fra 24 ore si replica a gran richiesta.

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