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Campi Flegrei, il nuovo studio: “Eruzione se il magma risale troppo”

Lo studio, effettuato da un pool che ha unito esperti dell’Ingv e accademici, ha evidenziato come la risalita del magma nei vulcani dormienti, come quello dei Campi Flegrei, possa evolversi in una situazione critica e portare quindi ad un’eruzione.
A cura di Valerio Papadia
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L'innalzamento del suolo nei Campi Flegrei, osservato dai satelliti (foto Cnr-Irea)
L'innalzamento del suolo nei Campi Flegrei, osservato dai satelliti (foto Cnr-Irea)

I vulcani quiescenti vanno monitorati di più. È questa la premessa da cui prende le mosse il nuovo studio effettuato dall'Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) di Palermo, Bologna e Napoli e dalle università di Palermo, Roma Tre e Université de Savoie. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Communications, ha stabilito per la prima volta che i vulcani cosiddetti dormienti possono raggiungere il punto di criticità e quindi generare un'eruzione se la risalita del magma diventa troppo importante e si avvicina troppo al punto di pressione. In Italia, il vulcano che desta più preoccupazione è quello dei Campi Flegrei, nella provincia di Napoli, interessato proprio da fenomeni di risalita del magma.

"Obiettivo dello studio è comprendere i processi che avvengono all'interno dei vulcani quiescenti che, presentando evidenze di unrest vulcanico, potrebbero evolvere verso una eruzione, come nella caldera dei Campi Flegrei" ha spiegato Giovanni Chiodini, dirigente di ricerca dell'Ingv e coordinatore del progetto, facendo proprio riferimento al supervulcano.

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