Campi Flegrei, in caso di forte terremoto a rischio 4 scuole su 10
Torna la paura nei Campi Flegrei: lo sciame sismico del 12 marzo, giornata durante la quale si sono susseguite oltre 30 scosse che, seppur di lieve entità – nessuna ha superato la magnitudo 2.4 della scala Richter – sono state avvertite distintamente dagli abitanti di Pozzuoli e del quartiere napoletano di Agnano, ha fatto ripiombare i cittadini nella paura e riacceso il dibattito sul reale pericolo costituito dal supervulcano, considerato tra i più pericolosi d'Europa. Alla luce degli ultimi accadimenti, stando a quanto riporta Il Mattino, un team di esperti ha preparato una relazione per il Dipartimento di Protezione Civile, ipotizzando un terremoto nella zona rossa di magnitudo pari a 4.5 o superiore, ovvero di medio-alta intensità. Nella relazione viene analizzato il rischio per la popolazione e la vulnerabilità delle strutture: proprio i dati su quest'ultimo fattore sono i più allarmanti. Secondo lo studio, infatti, nella zona rossa dei Campi Flegrei, ammesso che si verifichi una scossa di magnitudo 4.5, sarebbero a rischio crollo 4 istituti scolastici su 10.
La zona rossa dei Campi Flegrei
Secondo gli ultimi dati della Protezione Civile, la zona rossa dei Campi Flegrei, quella più a rischio in caso di evento sismico e/o vulcanico – la pericolosità dei Campi Flegrei sta anche nella coesistenza dei due fenomeni – è molto estesa: circa 90 chilometri quadrati nella quale vivono almeno 550mila persone. Nella zona rossa, oltre ai comuni flegrei di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto, rientrano anche parte dei comuni dell'hinterland a nord di Napoli come Marano e Giugliano e molti quartiere del capoluogo campano: Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura, Soccavo, Posillipo, Chiaia, una parte di Arenella, Vomero e poche zone di Chiaiano e San Ferdinando. A queste 550mila persone si aggiungono poi quelle che vivono nell'area gialla, quella che sarebbe investita in maniera più lieve dai fenomeni, ma comunque a rischio.