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Cannabis light, iniziano i sequestri dei negozi dopo la sentenza della Cassazione

La Guardia di Finanza di Avellino ha sequestrato in un distributore automatico installato vicino alle scuole 221 grammi di cannabis light, sulla scorta della recente sentenza della Cassazione che ne blocca la vendita. A Caserta i carabinieri hanno sequestrato 3 shop: vendevano cannabis di un tipo non autorizzato.
A cura di Nico Falco
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Dopo la sentenza della Cassazione, che sancisce lo stop alla vendita di cannabis light e dei prodotti derivati, sono partiti i controlli a tappeto nei cannabis shop che fino a pochi giorni fa vendevano olio, resina, foglie e infiorescenze. Ad Avellino, durante le attività di controllo economico del territorio, i finanzieri del Comando Provinciale di Avellino hanno controllato un distributore automatico installato in prossimità degli istituti scolastici secondari vicini alla zona pedonale del capoluogo irpino. Sono state sequestrate 72 confezioni da 3 grammi di cannabis light, che erano vendute insieme a cartine, filtri ed accendini, ovvero tutto il necessario per rollare sigarette. In totale sono stati sequestrati 221 grammi di cannabis light; il proprietario del distributore automatico è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Avellino.

L'operazione è partita sulla scorta della recente sentenza delle Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione emessa il 30 maggio scorso che sancisce, così come ribadito in diverse circolari ministeriali, che le infiorescenze ottenute dalla coltivazione della cannabis sativa non rientrano tra i prodotti che possono essere commercializzati e che sono elencati nella legge 242 del 2016; la cessione al pubblico di questo tipo di prodotto, quindi, è associabile alla cessione di sostanze stupefacenti.

Caserta: cannabis illegale, sequestrati 3 shop

Una analoga operazione è stata condotta a Caserta dai carabinieri, che su disposizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere hanno eseguito un decreto di urgenza di perquisizione e sequestro preventivo, relativo però non alla sentenza della Cassazione ma al tipo di prodotto venduto, che secondo gli accertamenti non faceva parte delle varietà che negli ultimi mesi erano state autorizzate; ieri, 31 maggio, sono stati sequestrati tre cannabis store e i titolari sono stati denunciati perché "detenevano ed esponevano per la vendita infiorescenze, foglie, resina e olio ottenuti dalla coltivazione di una varietà di cannabis" che non rientra tra quelle ritenute legali.

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Giornalista professionista dal 2011, redattore di cronaca nera per Fanpage.it dal 2019. Precedentemente ho lavorato per i quotidiani Cronache di Napoli, Corriere del Mezzogiorno e Il Mattino.
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