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Caos liste: la corsa al Comune ostacolata da un enorme pasticcio

I candidati sindaco si trovano a dover fronteggiare le richieste degli esclusi in cambio dell’appoggio elettorale. Tantissime liste e numerosi candidati sono rimasti fuori dalla competizione dopo l’esame della commissione elettorale.
A cura di Valerio Barbato
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Firme di morti, sottoscrizioni doppione, candidati presidente non indicati. Sono solo alcuni dei paradossali motivi che hanno portato all'esclusione tantissime liste e una valanga di candidati, rimasti fuori dalla corsa al consiglio comunale e alle municipalità. Errori compiuti senza distinzione di colore politico: tutte, ma proprio tutte le coalizioni che si contendono palazzo San Giacomo sono uscite con le ossa rotte dall'esame della commissione elettorale. I tre candidati con percentuali maggiori nei sondaggi, vale a dire Luigi De Magistris, Gianni Lettieri e Valeria Valente, hanno perso rispettivamente liste cruciali: Solo Napoli per il sindaco uscente, Fare città per l'imprenditore napoletano e ben due liste Pd di grande rilievo nelle municipalità.

Quello che ne risulta è un enorme pasticcio che ha fatto saltare completamente gli equilibri. Difficilmente gli aspiranti alla poltrona di sindaco sapranno sciogliere questo groviglio fatto di interessi intrecciati e di aspirazioni personali. Quello che riguarda Luigi de Magistris è strettamente legato alla carica di vicesindaco e di assessore al welfare. Nella lista Solo Napoli, difatti, erano candidati Raffaele Del Giudice e Roberta Gaeta che ricoprivano rispettivamente le cariche in questione. E sebbene la partecipazione della lista alla tornata elettorale sia nelle mani del Tar, il sindaco arancione si trova di fronte un problema politico non indifferente: le sue intenzioni erano quelle di nominare, una volta insediatosi, Alessandra Clemente come vicesindaco. Il primo cittadino non vorrebbe confermare Del Giudice, dal quale si sarebbe potuto svincolare facilmente grazie al divario elettorale che c'è tra l'ex presidente di Asia e Alessandra Clemente. Adesso, invece, incitare all'appoggio incondizionato chi è stato escluso dalla corsa, comporta necessariamente mettere un contrappeso sul piatto della bilancia, e lo stesso discorso vale per l'assessore uscente alle politiche del welfare Roberta Gaeta.

Valeria Valente, invece, si trova a dover affrontare il grattacapo della VI municipalità: la lista esclusa dalla corsa nel territorio di Barra – San Giovanni a Teduccio, mette a dura prova gli equilibri interni, già di per sé molto precari. L'area in questione è bacino elettorale di Antonio Borriello e Gennaro Cierro, entrambi coinvolti nello scandalo primarie, il primo candidato al consiglio comunale e il secondo candidato, e quindi escluso, nella lista per la municipalità. Per Valeria Valente, convincere Cierro a muovere il suo pacchetto di voti, risulterà molto complicato alla luce soprattutto di una sconfitta annunciata. L'opera più ostica a cui si stanno prestando, quindi, i candidati sindaco, incluso Gianni Lettieri con la lista Fare città, è quella di riuscire a ricucire strappi che non sono stati causati da loro, ma che potrebbero incidere comunque in maniera decisiva sull'esito delle elezioni. Assicurarsi l'appoggio degli esclusi vuol dire offrire automaticamente in cambio delle certezze, o meglio fare delle promesse con l'alto rischio, in seguito, di doverle disattendere.

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