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Comunali Napoli, bocciate 15 liste e più di 500 candidati. Disastro Pd nelle Municipalità

Rimangono fuori dalla competizione elettorale 15 liste al Consiglio comunale di Napoli. Il Pd salta nella VI e nella X Municipalità, mentre la coalizione di Luigi De Magistris perde tantissimi pezzi.
A cura di Valerio Barbato
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Palazzo san Giacomo a Napoli
Palazzo San Giacomo a Napoli.

Le coalizioni che si contenderanno il governo della città di Napoli stanno affondando nelle sabbie mobili della burocrazia. 15 liste per un totale di oltre 500 candidati sono stati esclusi dalle prossime elezioni comunali. La commissione elettorale ha terminato i controlli sulle liste che sono state presentate, per lasciare spazio al valzer dei ricorsi che passeranno la patata bollente ai magistrati. A restare fuori per il sindaco uscente Luigi de Magistris sono quattro compagini, tra queste Per Napoli, Mo!Partito del Sud, ma soprattutto Solo Napoli la lista ambientalista che fa capo a Raffaele del Giudice, vicesindaco e assessore all'ambiente uscente che è intervenuto su facebook per chiarire l'esclusione causata da un ritardo di 20 minuti nella presentazione.

Anche per il candidato di centrodestra Gianni Lettieri  sono quattro le liste a non essere state ammesse, tra queste la lista molto vicina all'imprenditore napoletano Fare città, oltre a Democrazia Cristiana, Partito Pensionati  e Camminiamo Insieme. Invece, Rivoluzione Cristiana, che era stata data come esclusa, non risulta tra le respinte dalla commissione elettorale. «Allo stato, non e' stata comunicata nessuna irregolarità, relativa alla lista Rivoluzione Cristiana», dichiara il presidente Gianfranco Rotondi. 2 le liste estromesse per Valeria Valente, candidata del centrosinistra: salvata in extremis quella del Pd con la quale sono sorti problemi relativi al collegamento con la candidata, sono state respinte Pri-Pli, Lega Ausonia.

Escluso anche il 30% delle liste presentate alle municipalità, dove si manifesta la grana più grande per Valeria Valente: il Pd si è visto bocciare le liste in due territori molti importanti: la VI municipalità, vale a dire quella di Barra e San Giovanni a Teduccio, dove troverà spazio il centro di sviluppo e Apple su cui Matteo Renzi ha scommesso, ma soprattutto fortino di Tonino Borriello detto Bobò, coinvolto nello scandalo delle primarie; la X municipalità, quella che racchiude Bagnoli e Fuorigrotta, altro luogo strategico per il Pd e per il premier. Intanto i legali del partito stanno provvedendo a stilare i ricorsi per far rientrare in corsa le due liste. Decimata nelle municipalità la coalizione di Luigi de Magistris: a rimanere fuori sono Ce simme sfastriate fuori in tutte le municipalità; De Magistris sindaco nella III, IV, VI, e VIII; Dema nella VI, VII e VIII; La Città con de Magistris nella II e X; Bene Comune nella II; Esclusa anche Napoli in comune nella IV municipalità che conta comunque di recuperare attraverso il ricorso che sarà presentato al più presto dagli avvocati che stanno seguendo la vicenda.

I candidati a sindaco scendono da 12 a 7: esclusione per Raffaele Bruno (Mis) e Antonio del Piano (Ricomincio da dieci) Paolo Prudente (Partito Comunista dei lavoratori), il quale ha annunciato il ricorso in una nota dove si legge: «Il comune ha rigettato la candidatura di alcuni consiglieri solo perché hanno autenticato le firme in altro comune cosa assurda e non assolutamente menzionata dalle leggi che trattano l'argomento». Respinti anche Marina Alboreto (Fratelli del popolo italiano) e Domenico Esposito (Qualità per la vita per Napoli).

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