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Cardiochirurgia, all’ospedale Monaldi impiantato un cuore artificiale di IV generazione

Un intervento straordinario realizzato all’ospedale Monaldi di Napoli, dove è stato impiantato un cuore artificiale di IV Generazione ad un 46enne affetto da cardiomiopatia dilatativa post ischemica terminale. L’uomo, che ora attende un cuore compatibile, è stato dimesso appena 19 giorni dopo l’intervento.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Immagine di repertorio
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Una splendida notizia quella arrivata dall'Ospedale Monaldi di Napoli, dove è stato impiantato un cuore artificiale di IV Generazione. Un intervento salvavita, realizzato grazie anche alla collaborazione del centro di cardiochirurgia di Bad Oeynhausen, in Germania. Equipe di prim'ordine quella che si è resa protagonista dell'intervento, e formata dal dottor Andrea Petraio, responsabile della Uosd Assistenza meccanica al circolo e dei trapianti nei pazienti adolescenti, dal dottor Michelangelo Scardone, responsabile della Uosd Tecniche avanzate in cardiochirurgia, con il supporto del dottor Micheal Schoenbrodt del centro di Bad Oeynhausen e degli anestesisti dell'Unità operativa complessa di Anestesia e Terapia intensiva post-operatoria, diretta dal dottor Antonio Corcione.

Intervento che ha permesso di salvare la vita di un 46enne che era stato trasferito al Monaldi dall'istituto Villa dei Fiori di Acerra, affetto da cardiomiopatia dilatativa post ischemica terminale. In attesa di un organo compatibile, alla fine si è optato per l'intervento di un cuore artificiale, un Left Vad di IV generazione, visto il peggioramento delle sue condizioni cliniche. "A causa della pre-esistente malattia cardiovascolare diffusa", ha spiegato Antonio Giordano, commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, "si trattava di un intervento particolarmente complesso che è stato possibile grazie alla presenza di un team multidisciplinare e internazionale”. E che è perfettamente riuscito, permettendo così all'uomo di sopravvivere in attesa di un cuore compatibile e di essere dimesso dall'ospedale dopo appena 19 giorni dall'intervento.

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