Carla Caiazzo, bruciata dal compagno è riuscita a parlare: “Devo farcela per Giulia Pia”
"Sì, devo farcela": così dal suo letto del reparto Grandi Ustionati dell'Ospedale Cardarelli, in filo di voce, Carla Caiazzo è riuscita a sussurrare alla madre che la esortava a combattere "per Giulia Pia", la figlioletta di poche settimane salva per miracolo dopo che Paolo Pietropaolo aveva tentando di uccidere entrambe, dando fuoco a Carla all'ottavo mese di gravidanza. Restano gravissime le condizioni della 37enne, sebbene proprio ieri, in un momento di lucidità sia riuscita a rispondere agli stimoli.
Carla è stata sottoposta al terzo intervento chirurgico nel nosocomio partenopeo. Dopo i timidi segnali di ripresa di qualche giorno fa, quando è riuscita a respirare senza l'aiuto della macchina, resta sedata farmologicamente. Carla ha riportato ustioni sul 50 % del corpo. Per l'ex compagno, Paolo Pietropaolo, l'accusa è quella di tentato omicidio e procurato aborto. L'uomo ha confessato ammettendo di aver dato fuoco alla ex compagna, incinta di sua figlia, in un impeto d'ira, nella sua casa di Pozzuoli. Tuttavia, alcuni elementi di prova tra cui lettere scritte dallo stesso Pietropaolo, evidenziano già nelle settimane predenti ai fatti, la volontà di fare del male alla donna e alla bimba che portava in grembo.