Carmine Schiavone, prime indiscrezioni sull’autopsia: “Morto per cause naturali”
Carmine Schiavone, boss pentito dei Casalesi morto domenica 22 febbraio all'ospedale di Viterbo, sarebbe deceduto per cause naturali. Lo dicono le prime indiscrezioni – riportate dall'Ansa – sull'autopsia, eseguita martedì dai medici legali. I primi risultati dell'esame autoptico non mostrerebbero dunque negligenze da parte del personale medico e paramedico dell'ospedale di Viterbo, come ipotizzato dai familiari di Schiavone. Dopo la denuncia dei parenti, la Procura di Viterbo aveva iscritto negli scorsi giorni nel registro degli indagati una dozzina di persone, tra medici e infermieri, del nosocomio di Viterbo, al fine di accertare se avrebbero potuto fare di più per salvare la vita al 72enne.
Carmine Schiavone, ex esponente di primo piano del clan camorristico dei Casalesi e famoso per aver portato alla luce il business dell'interramento di rifiuti tossici in varie parti d'Italia, era ricoverato all'ospedale di Viterbo da alcuni giorni per le conseguenze di una caduta dal tetto delal sua abitazione, mentre eseguiva dei lavori. Il 72enne è morto per un arresto cardiaco, e l'inchiesta dovrà accertare se le cause dell'infarto siano imputabili al decorso post operatorio o a eventuali negligenze. Importanti saranno anche i risultati degli esami tossicologici, che arriveranno nei prossimi giorni.