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Caserta, boss latitante catturato mentre fa la spesa sotto casa

L’uomo si era reso irreperibile dal marzo dello scorso anno: è accusato di diversi reati, tra cui l’omicidio di un boss rivale avvenuto nel 2007. E’ considerato dagli inquirenti il reggente del clan Puca di Sant’Antimo, nel casertano.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Blitz dei carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna, che all'alba di oggi hanno arrestato A.F., 46 anni, ritenuto essere dagli inquirenti il reggente del clan camorristico dei Puca, particolarmente attivo tra i comuni di Sant'Antimo, nel casertano, e quelli limitrofi. L'uomo era latitante da oltre un anno: dopo le formalità di rito, è stato quindi portato nella casa circondariale di Secondigliano.

A.F. si era reso irreperibile dal marzo dello scorso anno, quando il gip di Napoli aveva emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti, in quanto ritenuto responsabile assieme ad altre sei persone del clan Puca di reati di vario tipo: di associazione di tipo mafioso,di detenzione illegale di armi da guerra e di ricettazione, nonché dell'omicidio del reggente del clan Verde, rivale dei Puca, nel 2007. Tutti reati aggravati da metodo e finalità mafiosi.

Il latitante si nascondeva a Caserta, dove da alcuni mesi, secondo le indagini degli inquirenti, si nascondeva in una mansarda al sesto piano di un grande complesso edilizio a forma di ferro di cavallo, con tanto di supermercato al piano terra, che gli consentiva una quasi totale "autarchia", e che permetteva all'uomo di andare a fare la spesa senza essere visto sulla strada pubblica. Nel corso delle perquisizioni, i militari dell'arma hanno rinvenuto in casa sua anche 4.900 euro in contanti, durante la successiva perquisizione nel suo domicilio i militari hanno sequestrato 4900 euro in contante, una carta d’identità in bianco e 3 documenti (carta d'identità, patente e tessera sanitaria) con generalità false ed infine cinque telefoni cellulari.

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