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Caserta, corrieri di droga con lo stomaco pieno di ovuli di eroina e cocaina, 4 arresti

I carabinieri hanno arrestato a Grazzanise (Caserta) quattro persone, accusate di fare parte di una organizzazione criminale che importava in Italia grossi quantitativi di droga attraverso corrieri ovulatori: cocaina ed eroina venivano trasportate in ovuli, nello stomaco. A novembre l’indagine aveva portato all’arresto di altri 16 indagati.
A cura di Nico Falco
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I carabinieri di Santa Maria Capua Vetere e quelli di Grazzanise (Caserta) hanno arrestato tre cittadini nigeriani e uno dei Niger, accusati di fare parte di una organizzazione che introduceva in Italia cocaina ed eroina tramite "corrieri ovulatori", che ingoiavano gli ovuli di droga: ognuno di loro poteva trasportare fino a un chilo e mezzo di stupefacenti. I quattro arrestati, bloccati in esecuzione di una ordinanza di misura cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, sono ritenuti responsabili a vario titolo di associazione per delinquere dedita all'importazione, alla distribuzione, al trasporto e alla cessione di eroina e cocaina.

Il provvedimento eseguito oggi, 28 febbraio, è il prosieguo di una attività investigativa che era stata iniziata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e successivamente, per il carattere transnazionale, era stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia. Lo scorso 5 novembre furono arrestati 16 indagati. Le indagini, condotte tra l'ottobre 2015 e il dicembre 2016, avevano svelato l'esistenza di una organizzazione composta da nigeriani che riusciva a far entrare in Italia grossi quantitativi di cocaina ed eroina con i corrieri provenienti da Nigeria, Kenya, Madagascar, Ruanda, Brasile, Turchia e Spagna.

Ognuno degli "ovulatori", che veniva pagato tra i 3mila e i 6mila euro a seconda della difficoltà del viaggio e di quanta droga riusciva  trasportare, ingoiava quantitativi tra i 500 e i 1.400 grammi per ogni viaggio; l'eroina veniva pagata dall'organizzazione intorno ai 30mila euro al chilo. I pagamenti ai corrieri avvenivano tramite circuiti internazionali di money transfer, come Western Union o Money Gram, o anche con ricariche su carte PostePay.

La droga veniva poi ceduta a una rete di pusher che la rivendevano tra Sant'Antimo (Napoli), Padova, Latina e Cisterna di Latina (Latina). Gli indagati sono accusati di 8 importazioni di droga dall'estero e di 42 episodi di trasporto e successiva cessione. Durante l'indagine sono state arrestate in flagranza 13 persone e sono stati sequestrati 368 ovuli, per un peso complessivo di 6 chili (4.650 di eroina e 1.350 di cocaina). Per sviare le forze dell'ordine il gruppo usava schede telefoniche intestate a persone estranee al gruppo e parole in codice: per riferirsi alla droga parlavano di merci, scarpe e vestiti, mentre il corriere ovulatore che "mangiava bene" era quello in grado di trasportare grossi quantitativi di stupefacenti nello stomaco.

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