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Caserta, ecco l’amaro prodotto con le erbe medicinali dei giardini della Reggia

“L’Amaro della Reggia è completamente naturale, senza aromi e conservanti e dolcificato con zucchero di canna e ottenuto da 10 infusi di erbe, piante e agrumi del Giardino Inglese, un posto unico al Mondo”, spiega l’azienda produttrice.
A cura di Enrico Tata
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Si chiama AmaRè ed è un amaro realizzato con erbe, piante e agrumi provenienti dall'orto botanico del Parco Reale della Reggia di Caserta. Il liquore, prodotto dall'Antica Distilleria Petrone di Mondragone, si potrà fregiare per quattro anni del marchio ufficiale "Regia di Caserta", concesso all'azienda al termine di una gara pubblica. "Appena ho visto l'avviso per la realizzazione di un amaro con il suo marchio non ho perso tempo, ho partecipato e alla fine la mia azienda ha avuto la meglio. ‘AmaRè' vuol dire Amaro del Re, ma sta anche per ‘amare', nel senso di tenere alla cultura, alla storia, all'arte, all'ambiente", ha spiegato Andrea Petrone, che a 32 anni dirige l'azienda di famiglia. Undici dipendenti, 5 milioni di euro di fatturato annuo, la Petrone di Mondragone è stata creata nel 1858 e già da allora lavorava a servizio dei Borbone, per cui produceva amari e liquori.  "L'Amaro della Reggia è completamente naturale, senza aromi e conservanti e dolcificato con zucchero di canna e ottenuto da 10 infusi di erbe, piante e agrumi del Giardino Inglese, un posto unico al Mondo", spiega ancora Petrone, che ha intenzione di produrre nei prossimi sei mesi circa 50mila bottiglie di AmaRè, mentre in un anno la proiezione è di 100mila bottiglie. Costerà tra i 12 e i 14 euro.

Le erbe con cui è fatto l'amaro provengono tutte dal giardino inglese che si trova al lato della fontana di Diana. E' stato realizzato nel 1785 per volere di Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV di Borbone, da Carlo Vanvitelli e dal giardiniere inglese John Andrew Graefer. Si tratta del primo giardino di paesaggio italiano e si sviluppa su 24 ettari.

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