Un grave episodio di violenza, di intolleranza nonché di xenofobia quello avvenuto nei giorni scorsi a Caserta. Due immigrati originari del Mali, ospiti di un centro di accoglienza in città, hanno denunciato alla Polizia di Stato di esseri stati vittima di un episodio a sfondo razzista. Lo scorso 11 giugno, come denunciato anche dal Centro Sociale Ex Canapificio e dalla Caritas diocesana, i due giovani migranti, lo scorso 11 giugno, stavano passeggiando per strada, quando sono stati raggiunti da alcuni proiettili sparati da una pistola ad aria compressa.
Stando a quanto raccontato nella denuncia, mentre i due maliani si trovavano tra viale Lincoln e via Commaia, intorno alle 22, tre ragazzi a bordo di un'auto, una Fiat Panda, gli avrebbero sparato, gridando "Salvini, Salvini" e inneggiando dunque al neo vicepremier e Ministro dell'Interno italiano, nonché leader della Lega. Uno dei due ragazzi, colpito da un proiettile al petto, è dovuto ricorrere anche alle cure mediche in ospedale dopo l'agguato di stampo razzista: per lui, una ferita giudicata guaribile in due giorni. L'altro ragazzo, invece, è stato fortunatamente soltanto sfiorato da un altro proiettile, che sono stati esplosi a distanza ravvicinata.
"Siamo profondamente sconcertati e indignati – commentano i responsabili del Centro Sociale Ex Canapificio dello Sprar di caserta – per quello che è accaduto ai due ragazzi che sono tutt'ora spaventati. Questo è l'ennesimo episodio di razzismo dopo i fatti di San Ferdinando, dove qualche settimana fa perdeva la vita un giovane bracciante maliano, Sacko Soumayla, ucciso da un colpo di fucile come un animale; dopo l'aggressione in un centro di accoglienza a Sulmona del 12 giugno; e dopo la triste storia dell'Aquarius".