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Caserta, truffa all’Asl: arrestati ex primario e la moglie, sorella del boss Pasquale Scotti

Truffa al sistema sanitario: arrestati l’ex-primario del reparto di Patologia Clinica dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, Angelo Costanzo, e sua moglie Vincenza Scotti, già sorella del super boss latitante Pasquale Scotti, arrestato nel 2015 in Brasile e molto noto per essere un esponente della Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo.
A cura di Redazione Napoli
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Una truffa al sistema sanitario nazionale scoperta dai carabinieri del Nas a Caserta: in manette, oltre ad Angelo Costanzo, ex-primario del reparto di Patologia Clinica dell'ospedale Sant'Anna e San Sebastiano, anche sua moglie Vincenza Scotti, sorella del super boss latitante Pasquale Scotti, arrestato nel 2015 in Brasile e molto noto per essere un esponente della Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo. La Scotti, titolare di un laboratorio privato di analisi nella provincia di Napoli, è stata portata ai domiciliari assieme al marito nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. Oltre alle due misure domiciliari, sono state sancite anche due misure cautelative in carcere e due interdittive dei rapporti con la Pubblica Amministrazione e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, per un totale di sei misure cautelari: ma tanti sono gli indagati a piede libero nell'inchiesta.

Secondo la Procura, Vicenza Scotti ed il merito avrebbero utilizzato l'ospedale casertano a vantaggio del centro privato di cui lei stessa era titolare, ottenendo beni strumentali in dotazione della struttura pubblica come macchinari, personale e reagenti chimici. Un sistema che secondo i carabinieri avveniva grazie a dipendenti del reparto Unità Operativa Complessa, attraverso il quale il laboratorio dell'ospedale avrebbe eseguito una serie di esami clinici su campioni prelevati ai clienti del laboratorio privato della Scotti, che era accreditato con il Servizio Sanitario Regionale, al quale richiedeva poi il rimborso delle relative ricette. Dalle intercettazioni effettuate, sarebbe anche emerso che gli ordini per l'ospedale venivano fatti non in base alle esigenze ospedaliere e presso la ditta fornitrice che fosse disposta a versare la tangente più "conveniente" per il sistema criminale.

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