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Caso De Luca, Scognamiglio: “Il nulla osta nelle intercettazioni? Parlavo di mio figlio”

Il magistrato indagato per il caso di presunta concussione insieme al marito Guglielmo Manna nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Roma sulla sentenza che ha permesso l’insediamento del governatore De Luca, fa luce sulle intercettazioni. In una conversazione intercettata a luglio il giudice parla con il marito di un “nulla osta”. “Il documento, spiega, riguardava l’iscrizione di mio figlio a scuola”.
A cura di Angela Marino
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Poggia le sue basi su intercettazioni ambientali e telefoniche, l'inchiesta per il caso di presunta concussione che vede indagati, oltre al presidente della regione De Luca, il giudice Anna Scognamiglio e suo marito Guglielmo Manna, sospettati di aver manipolato – secondo le ipotesi della Procura di Roma – la sentenza che ha permesso l'insediamento del governatore in cambio di una nomina per Manna. Un terreno scivoloso quello delle intercettazioni, in cui è sempre il contesto a fare la differenza. E a proposito di contesto nella intercettazione del 17 luglio scorso, finita agli atti dell'inchiesta per presunta concussione, Scognamiglio interviene spiegando la sua versione dei fatti. Nella conversazione con suo marito, che sarebbe stato il beneficiario della nomina ottenuta in cambio della sentenza favorevole dallo staff di De Luca, il giudice parla di un documento riguardante un "nulla osta". Nessuna frase in codice, specifica Scognamiglio il documento di cui si parlava era i realtà il nulla osta per l'iscrizione del figlio della coppia in una nuova scuola.

Caso De Luca: il documento sul "nulla osta"

"La terminologia usata nella conversazione – dichiara il giudice al Corriere del Mezzogiorno – non è quindi affatto “criptica”, ma era relativa a un problema che era effettivamente esistente”. I coniugi intendevano trasferire il figlio dalla sua scuola quella dei Salesiani. Di questo, precisa Scognamiglio si parla nella conversazione. “Per operare detto passaggio – continua – come da prassi era necessario acquisire sia la “disponibilità” della scuola di destinazione, sia il nulla osta di quella di provenienza". A tal proposito il giudice produce anche un documento, ovvero il famoso "nulla osta" si cui si parla, datato proprio 17 luglio. L'errore, l'equivoco spiegherebbe dunque quel passaggio. Altri, invece, rimangono ancora da chiarire, come ad esempio l'intercettazione tra Guglielmo Manna, marito del giudice e l'avvocato Brancaccio, anche lui indagato nell'inchiesta. Intanto la Cassazione ha aperto ulteriori accertamenti sul magistrato, che verrà probabilmente destinata ad altra sede.

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