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Incidente probatorio Fortuna, le bimbe testimoni confermano le accuse a Caputo

È iniziato alle 14.30, nel tribunale di Napoli Nord, l’incidente probatorio per il caso della piccola Fortuna Loffredo. Verranno ascoltate le piccole amichette di Fortuna che con la loro testimonianza hanno portato all’arresto del presunto assassino Raimondo Caputo. La madre della vittima: “Le bimbe nascondono ancora dei segreti”.
A cura di Angela Marino
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Si è svolto oggi al tribunale di Napoli Nord, l'incidente probatorio per il caso della piccola Fortuna Loffredo, abusata sessualmente e uccisa nel rione parco Verde di Caivano il 24 giugno 2014. "Per me le bambine ascoltate oggi nascondono ancora dei segreti" ha detto Mimma Guardato, mamma della piccola Fortuna, detta Chicca, parlando delle bimbe che testimoniano contro il presunto assassino Raimondo Caputo, accusato di aver abusato ciclicamente della piccola e di averla scaraventata dall'ottavo piano delle palazzine popolari dove sia la piccola che il 44enne, suo vicino di casa, vivevano.

Parlano le amichette di Chicca

Le bimbe hanno giocato in aula e raccontato le violenze viste e subite dal patrigno Raimondo Caputo. Le bimbe di 11 e 6 anni sono state ascoltate alla presenza di psicologi senza accorgersi che stavano sostenendo un interrogatorio. Il ruolo delle bimbe nelle indagini è stato fondamentale per l'arresto di Caputo con l'accusa di abusi sessuali e omicidio. Le piccole sono state sottratte alla famiglia mesi fa perché anche loro vittime di abusi sessuali da parte dell'uomo. È stato proprio dopo l'allontanamento dal patrigno e dalla madre, Marianna Fabozzi, anche lei in carcere per non aver denunciato gli abusi sulle figlie, che le piccole hanno trovato la forza di rivelare ciò che sapevano sulla morte di Fortuna. "Non la perdonerò mai – ha detto ancora Mimma parlando della Fabozzi – lei ha ancora le sue figlie. La mia, invece me l'hanno uccisa. Avrei preferito un milione di volte averla su una sedia a rotelle. Invece sono costretta a portale fiori sulla sua tomba". Ho rivolto lo sguardo verso Raimondo e la sua compagna – ha detto ancora Mimma – ma loro non mi hanno guardato". Anche la mamma di Fortuna è stata ascoltata dal gip. "Hanno fatto finta che non esistessi – ha detto ancora Domenica – ora provo ancora più odio nei loro confronti". Anche Pietro Loffredo era presente in aula.  "Ho visto la compagna di Caputo, guardava le figlie sullo schermo che raccontavano questi terribili fatti. Lei può ancora guardarle; io Fortuna non ce l'ho più. Ma lei, le sue sue figlie le ha perse". Cosi il padre di Chicca al termine dell'incidente probatorio, nel Tribunale di Napoli Nord, ad Aversa (Caserta). "È stata una esperienza terribile ascoltare quelle cose", ha detto ancora. "Caputo non mi voleva guardare ma per un attimo i nostri sguardi si sono incrociati", ha detto ancora il papa' di Fortuna.

L'avvocato: "Caso di Fortuna solo punta di un iceberg"

"Puntiamo alla massima pena nei confronti di Caputo" così a LaPresse Angelo Pisani, avvocato dei nonni della bimba. "L'arresto di Caputo così come quello di Fabozzi non sono la fine ma solo la punta dell'iceberg – sottolinea però Pisani riferendosi agli altri casi di abusi sessuali su minori nello stesso stabile – in libertà ci sono altri colpevoli sia per le violenze sessuali sia per l'omicidio. La cosa più spaventosa è che se non ci fosse stata la morte di questi bambini la situazione sarebbe continuata così come andava avanti da anni".

I nonni: "Se avessero indagato su Antonio sarebbe viva"

"Se le indagini sulla morte di Antonio Giglio, archiviate troppo frettolosamente come un incidente, fossero state fatte con competenza e attenzione, probabilmente Fortuna sarebbe ancora con noi". Così il nonno della piccola Fortuna parlando della morte del piccolo di 3 anni morto il 27 aprile 2013 precipitando dallo stesso stabile da dove è caduta Fortuna. Il bimbo era il figlio di Marianna Fabozzi.  "Sul corpo di Antonio – prosegue – non fu fatta alcuna autopsia, in una settimana fu tutto archiviato. Se le indagini da parte delle forze dell'ordine e della magistratura fossero state fatte meglio, avrebbero probabilmente aperto uno squarcio sul giro di pedofilia e Chicca sarebbe ancora viva".

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