Caso Manna, De Luca a colloquio dai pm romani
Non c'è la conferma ufficiale, tuttavia il governatore Vincenzo De Luca è stato visto uscire dagli uffici giudiziari di via Golimetto a Roma dopo quello che, con tutta probabilità, è stato un colloquio con i pm per il presunto scambio di favori negoziato in cambio della sentenza che ha permesso l'insediamento in Regione dell'attuale presidente De Luca. L'ex sindaco di Salerno è stato vist lasciare gli uffici in compagnia dei suoi legali, Paolo Carbone e Andrea Castaldo, giovedì pomeriggio. Sarebbero stati proprio gli avvocati – come riporta il Mattino – ha sollecitare l'incontro con gli inquirenti per chiarire la posizione del governatore.
Il caso Manna
Si parla di un colloquio di circa due ore l’interrogatorio di De Luca con i sostituti procuratori di Roma Giorgio Orano e Corrado Fasanelli durante il quale il governatore avrebbe ripercorso tutti i passi della vicenda che lo vede indagato insieme all'ex capo della Segreteria regionale, Nello Mastursi ed ex braccio destro, al giudice Anna Scognamiglio e suo marito, l'avvocato Guglielmo Manna. L’ipotesi di reato per cui De Luca è indagato dalla Procura di Roma è corruzione per induzione, la stessa che grava su Nello Mastursi, mentre per il giudice Scognamiglio, invece, si ipotizza quello di rivelazione di segreto.
L'inchiesta è nata per caso grazie ad una intercettazione tra l'avvocato Manna e l'ex braccio destro di De Luca, rilevata nell'ambito delle investigazioni per un'indagine sulla Sanità Secondo quanto ipotizzato dalla Procura sulla base delle intercettazioni, Manna avrebbe chiesto la nomina in posto di rilievo nell'Asl Campana in cambio del parere favorevole di sua moglie, membro del collegio che ha giudicato il caso della cosiddetta ‘sospensione'. Sia Scognamiglio che il governatore hanno dichiarato di essere all'oscuro dei piani di Manna. Versione confermata, per quello che riguarda il presidente della Regione, anche da Nello Mastursi, ascoltato dai pm lo scorso 19 febbraio. Il quadro che emerge è quello di una trattativa segreta tra l'avvocato Manna e l'ex capo della Segreteria. Mastursi si dimise dall'incarico il giorno stesso in cui vennero perquisiti i suoi uffici in regione e il suo appartamento.