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Cgll in assemblea con i lavoratori degli scavi di Pompei: “Mai più serrate selvagge”

Il segretario generale della Cgl Campania incontra i lavoratori che lo scorso 24 luglio hanno scioperato lasciando in coda 2mila turisti. “Basta scioperi selvaggi” dice Franco Tavella, che però attacca soprintendente: “Osanna? Sapeva tutto, una sceneggiata aprire i cancelli”.
A cura di Angela Marino
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Mai più assemblee con serrate selvagge. Questa la decisione presa oggi dai rappresentanti della Cgil riuniti in assemblea con i lavoratori degli Scavi di Pompei dopo lo scandalo dello scorso 24 luglio. Un'altra assemblea dei lavoratori, infatti, fu causa della mancata apertura del sito archeologico vesuviano, lasciando in fila oltre 2mila turisti. Fu il soprintendente Massimo Osanna, venerdì scorso, ad aprire personalmente i cancelli del complesso archeologico. L'episodio attirò pesanti critiche sulla scelta – giudicata da molti irresponsabile e lesiva dell'immagine dell'Italia e condannata dallo stesso ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini – provocando anche spaccature interne al sindacato.

Tavella (Cgl): "Assemblea non sia alibi per la precarizzazione"

Stigmatizza la decisione dello sciopero il segretario generale della Cgil Campania, Franco Tavella, presente all'incontro insieme con il rappresentante della Cgil Pompei, Ciro Mariano, allo stesso tempo sottolinea che: "i problemi nell'organizzazione del lavoro nel sito archeologico di Pompei ci sono – spiega  –  i lavoratori non sono stati pagati da nove mesi per un disguido tra ministeri, ma hanno diritto a ricevere il salario integrativo maturato, perché hanno lavorato e, se questi problemi non saranno risolti, la Cgil organizzerà un grande sciopero di cui si assumerà tutta la responsabilità". Tavella è partito anche all'attacco del soprintendente di Pompei, Ercolano e Stabia, Massimo Osanna. Pur rimarcando, infatti, la "presa di distanza e la condanna per il metodo con cui qualche capo popolo ha organizzato l'assemblea dei lavoratori venerdì scorso – osserva il segretario della Cgl –  si tratta comunque di un'assemblea autorizzata dal soprintendente, che poi non può presentarsi il giorno dopo in maniche di camicia facendo vedere che quei cancelli li apriva lui. Tutto questo sa tanto di una sceneggiata". L'assemblea non diventi un alibi "per attaccare i diritti acquisiti dei lavoratori e aprire a una precarizzazione con ricorso a lavoro interinale nel sito di Pompei".

Cosa chiedono i lavoratori degli Scavi di Pompei?

"I lavoratori degli Scavi – spiega Tavella – negli anni sono stati dimezzati di numero e non sostituiti. Questo significa che chi resta alle prese con la guardiania raddoppia il proprio lavoro e ciò non può essere risolto con la precarizzazione del lavoro né affidando il compito agli interinali. In questo periodo è stata svolta una turnazione nella quale erano compresi anche i festivi, quote di straordinario che attendono di essere pagati da 9 mesi, perché, nel riparto, la loro quota di finanziamento è finita al Ministero del Tesoro". Il sindacalista evidenzia: "Bisogna tenere presente che, in questo periodo, a Pompei c'è un'affluenza media di 11mila visitatori al giorno con sole 20 persone addette alla tutela. È una sproporzione. A Ercolano il servizio di vigilanza prevede appena 6 custodi al giorno, se si parla di eccellenza del sito da non danneggiare con assemblee selvagge, su cui sono d'accordo, si assicuri eccellenza anche alle condizioni di lavoro. Ognuno si assuma le sue responsabilità".

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