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Scavi di Pompei chiusi senza preavviso per assemblea sindacale: turisti furiosi

I dipendenti del sito archeologico hanno convocato un’assemblea sindacale urgente. Duemila turisti sono rimasti in coda davanti all’ingresso chiuso fino all’arrivo del Soprintendente Massimo Osanna, che ha aperto personalmente i cancelli. Il Ministro Franceschini: “Danno incalcolabile”.
A cura di An. Mar.
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Cancelli chiusi e centinaia di turisti delusi stamattina agli Scavi di Pompei. L'improvvisa chiusura del sito archeologico vesuviano è stata causata dalla convocazione, stamane, di un'assemblea dei sindacati Fp Cisl, Filp e Unsa. Le sigle si sono riunite intorno alle 9 e si sono confrontate fino alle ore 11. La decisione ha scatenato la protesta di centinaia di turisti e tour operator giunti sul posto senza che le rappresentanze sindacali aziendali avessero avvertito – almeno con un cartello – del repentino cambio di programma. Gruppi di visitatori infuriati si sono assiepati stamattina davanti ai cancelli chiusi e alla biglietteria in attesa dell'apertura fino all'annuncio che ha scatenato il caos. È stato solo l'intervento del soprintendente di Pompei, Ercolano e Stabia, Massimo Osanna, a sbloccare la situazione. Osanna ha aperto lui stesso i cancelli alle 10,30, contrattando singolarmente con i funzionari della Soprintendenza la garanzia della custodia delle Domus. Davanti ai botteghini ad attendere c'era una fila di duemila turisti.

La chiusura del sito per l'allontanamento del personale era stata scongiurata ieri mattina dalla Soprintendenza Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia che aveva messo a disposizione dell'area il personale dell'Ales. Molti dipendenti avevano disertato l'assemblea, rimanendo al loro posto a tutela del complesso archeologico. Sembrava, quindi, auspicabile che i turni si svolgessero regolarmente anche nella mattinata di oggi. Ma questa mattina, le dichiarazioni pubbliche del soprintendente Massimo Osanna hanno scatenato la protesta dei lavoratori del sito, riunitisi tutti, per protesta, in assemblea urgente.Non si tratta certo della prima chiusura a sorpresa legata ad agitazioni sindacali. La scorsa estate, il 22 giugno, frotte di turisti si sono trovati di fronte alla medesima scena: dipendenti in assemblea e ingresso sbarrato.

Scavi chiusi, Franceschini: "Danno incalcolabile"

Parla di "danno incalcolabile" il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini che ha espresso oggi il proprio rammarico l'episodio che ha lasciato fuori dai cancelli del sito campano centinaia di turisti. Si tratta di un danno che "rischia di vanificare quei risultati straordinari raggiunti nell'ultimo anno che hanno rilanciato l'immagine di Pompei nel mondo. Non è possibile – aggiunge il ministro – organizzare assemblee a sorpresa per impedire che il sito resti aperto con personale in sostituzione, con il risultato di lasciare centinaia di turisti in fila sotto il sole. Chi fa così fa del male ai sindacati, ai diritti dei lavoratori e soprattutto fa del male al proprio Paese".

Cisl Fp si dissocia: "Contrari a tenere in ostaggio i turisti"

"La Cisl Fp ha ritirato, in data 22 luglio, l'adesione all'assemblea sindacale del sito archeologico e stigmatizza il disagio che cittadini e turisti hanno subito oggi per l'apertura ritardata degli scavi di Pompei". Lo ha annunciato Daniela Volpato, segretario generale aggiunto della Cisl Fp. "La Cisl Fp – ha spiegato – è assolutamente contraria all'utilizzo di strumenti di mobilitazione che mettano a rischio l'erogazione dei servizi e che finiscono per tenere i visitatori ostaggio di disservizi e cancelli chiusi. La nostra linea, sulla quale siamo mobilitati da tempo insieme ai lavoratori del Mibact, è quella di promuovere modelli gestionali e innovazioni organizzative che permettano di migliorare la fruizione di siti e musei, prolungando gli orari di apertura e valorizzando le professionalità degli operatori. E ciò malgrado le forti carenze di personale, il blocco della contrattazione e la disorganizzazione aumentata a seguito di una cattiva riforma del Mibact".

Codacons: "Denunceremo i sindacati"

Il Codacons presenterà un esposto alla Procura della Repubblica di Napoli, alla Corte dei Conti della Campania e alla Commissione di vigilanza sugli scioperi con lo scopo di denunciare "i sindacati che, nella giornata odierna, hanno dato vita ad una assemblea impedendo l'accesso dei visitatori al sito archeologico di Pompei". È quanto si apprende da una nota del Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell'Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori. "Abbiamo deciso di portare nuovamente all'attenzione della magistratura la situazione assai grave legata al caos generato dalle assemblee sindacali – afferma il presidente Carlo Rienzi – che, di fatto, tengono in ostaggio il sito archeologico più importante del mondo, oltre che patrimonio dell'Unesco, producendo un danno all'intero paese e rovinando l'immagine dell'Italia all'estero. Il comportamento delle sigle sindacali responsabili della chiusura di Pompei potrebbe configurare addirittura dei reati di natura penale, per i quali chiederemo alla Procura di procedere".

Maurizio Maddaloni: "Figuraccia mondiale"

"Anche il Partenone nei giorni di punta della crisi non ha mai chiuso i battenti ai turisti. Stiamo facendo una figuraccia mondiale e a pagare il conto sono, come al solito, gli ignari visitatori e le imprese turistiche che organizzano i viaggi e le escursioni in uno dei luoghi più visitati del nostro Paese. Pompei dovrebbe essere il nostro migliore biglietto da visita; un biglietto già logoro e sgualcito da anni di colpevole incuria". Così il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Maurizio Maddaloni, sulla chiusura a sorpresa degli Scavi di Pompei. "Non è la prima volta che si verificano situazioni di questo tipo – ha rimarcato Maddaloni – ma la vertenza sindacale non può avere conseguenze così drammatiche e il ministro Franceschini non può semplicemente parlare di danno incalcolabile. Serve da un lato una strategia governativa condivisa per scongiurare, in ogni caso, la chiusura improvvisa degli Scavi e, dall'altro, una forte assunzione di responsabilita' dei sindacati e dei lavoratori".

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