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Chiusi gli ipermercati Auchan-Conad di Vulcano Buono, Mugnano e Pompei per sciopero

Gli ipermercati Auchan di Mugnano, Vulcano Buono e Pompei sono chiusi oggi, 23 dicembre, per lo sciopero dei dipendenti che si sta svolgendo in tutta Italia per protestare contro il taglio di posti di lavoro conseguente all’acquisizione da parte del gruppo Conad. L’unica struttura aperta è quella di Giugliano; domani riapriranno tutte normalmente.
A cura di Nico Falco
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Sono chiusi per sciopero, oggi, 23 dicembre, gli ipermercati Auchan della provincia di Napoli, per protesta contro il taglio dei dipendenti che si prospetta in seguito all'acquisizione da parte del gruppo Conad. Brutta sorpresa per i tanti clienti che, pronti alle spese per il cenone di Natale e per quello di Capodanno, si sono trovati davanti alle porte sbarrate e ai manifesti che indicavano il motivo della chiusura inaspettata.

Hanno aderito allo sciopero, indetto dalle organizzazioni di categoria dei lavoratori, Filcams-Cgil, Fiscascat-Cisl e Uiltucs-Uil, i dipendenti dell'Auchan di Nola (che si trova all'interno del centro commerciale Vulcano Buono), di quello di Mugnano e di quello di Pompei.

L'unico che rimane aperto per oggi è quello di Giugliano, dove si sono concentrati i lavoratori per un sit in davanti alla struttura. Gli ipermercati riapriranno domani, 24 dicembre, seguendo gli orari lavorativi normali. Lo sciopero si sta svolgendo in tutti i punti vendita in Italia. In seguito all'acquisizione da parte di Conad si stima che siano a rischio per esuberi tra i 3mila e i 6mila posti di lavoro.

Negli ipermercati napoletani lavorano circa 700 addetti, non è stato chiarito ancora quanti sarebbero i posti di lavoro a rischio. Per quello di Nola (137 dipendenti), che non rientrerebbe nei piani di Conad, si prospetterebbe la chiusura, con l'ipotesi di acquisizione da parte di un altro gruppo per evitare la perdita totale dei posti di lavoro, mentre per quelli di Mugnano, Pompei e Giugliano i tagli al personale, conseguenti alla riduzione delle dimensioni, potrebbero interessare tra il 30% e il 50% del personale.

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