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Chiusura Ospedale Incurabili, alloggi provvisori e supporto psicologico per gli sfollati

Ciro Verdoliva, commissario dell’Asl Napoli 1, ha spiegato che la priorità saranno gli sfollati. Previste anche una linea telefonica ad hoc oltre ad un alloggio provvisorio ed un supporto psicologico per le famiglie sfollate dopo il crollo avvenuto al Complesso Monumentale Santa Maria del Popolo degli Incurabili di Napoli.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un alloggio provvisorio ed un supporto psicologico per le famiglie sfollate dopo il crollo avvenuto al Complesso Monumentale Santa Maria del Popolo degli Incurabili di Napoli. Lo ha fatto sapere Ciro Verdoliva, commissario straordinario dell'Asl Napoli 1, che ha anche spiegato che la priorità in questo momento sono "le famiglie che hanno dovuto abbandonare le proprie case". E' stato anche istituito un numero apposito, lo 0812544415 attivo dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18, al quale possono rivolgersi le persone sfollate, nonché una casella e-mail apposita (ufficiosfollati@aslnapoli1centro.it). Nelle ore successive al crollo, era stato invece già deciso il trasferimento di alcuni reparti: in molti sono stati spostati all'Ospedale del Mare (tra cui Medicina Interna, Rianimazione e Chirurgia Generale),  mentre un'altra parte all'ospedale Pellegrini (tra cui Epatologia ed Anatomia Patologica). Unica eccezione, l'ambulatorio di Ginecologia, che è stato invece trasferito all'interno dell'Unità Operativa Complessa Tutela della salute donna.

Sono stati spostati anche i preziosi manufatti all'interno degli Incurabili: tra questi, anche vasi ed altri oggetti di valore che erano custoditi all'interno della storica Farmacia settecentesca e nella chiesa. Tutti i manufatti sono stati trasferiti fin quando non potranno tornare al loro posto: resteranno, tuttavia, accessibili al pubblico in questo periodo di tempo. Il luogo prescelto per il trasferimento è una parte dello storico edificio che non è stato coinvolto né negli episodi attuali né sarà coinvolto nei prossimi lavori di manutenzione. La decisione è stata presa al termine di una riunione alla quale ha partecipato anche Luciano Garella, sovrintendente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli.

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