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Choc a Napoli, costringeva una 16enne a prostituirsi tenendo la figlia neonata in ostaggio

Lo sfruttatore è un minorenne, anch’egli 16enne, ricercato dalla polizia da diverse settimane. Con botte e minacce, ma soprattutto tenendo in ostaggio la figlia neonata, costringeva la coetanea, di origine rumena, a prostituirsi per strada ogni sera e a farsi poi consegnare i proventi del meretricio. Arrestate anche la madre e la sorella del ragazzo, sue complici.
A cura di Valerio Papadia
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Una scoperta sconcertante quella effettuata dagli agenti del Unità Operativa Tutela Emergenze Sociali e Minori della Polizia Municipale di Napoli che, su richiesta del Tribunale per i Minorenni partenopeo, sono riusciti ad arrestare un sedicenne, ricercato da settimane per sfruttamento della prostituzione ai danni di una coetanea, una sedicenne rumena attirata in Italia con la promessa di un lavoro dalla mamma e dalla sorella del ragazzo, sue complici, arrestate già precedentemente dai vigili urbani di Napoli.

Durante le indagini, i poliziotti hanno scoperto l'agghiacciante modalità con la quale la 16enne era costretta a prostituirsi in strada ogni sera: oltre a ripetute botte e minacce, il baby sfruttatore teneva in ostaggio la figlia neonata della ragazzina: la piccola veniva usata come ricatto per farsi consegnare, ogni sera, i proventi dell'attività di meretricio. Le indagini hanno svelato che la 16enne era costretta a prostituirsi persino durante la gravidanza.

È stato soltanto nel mese di settembre, con l'arresto delle due donne, che l'incubo della 16enne e della sua bambina è finito. Il ragazzo, però, si è reso irreperibile fino all'arresto, avvenuto nei pressi della Stazione Centrale di Napoli. Dopo le formalità di rito, per il 16enne si sono aperte le porte del carcere minorile di Nisida, dove resta a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.

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