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Cimiteri, cambia il gestore delle luci votive: “Cittadini costretti a pagare 2 volte le cauzioni”

Caos luci votive al Comune di Napoli. I cittadini costretti a versare di nuovo le cauzioni di 13 euro già versate al vecchio gestore al momento dell’attivazione del contratto per l’illuminazione cimiteriale delle nicchie che in alcuni casi risalgono anche a decine di anni fa. In molti casi le ricevute sono andate smarrite. Simeone: “La caparra era obbligatoria, perché devono pagare di nuovo?”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Caos luci votive al Comune di Napoli. Il nuovo gestore Citelum non riconosce le cauzioni pagate al vecchio gestore Selav al momento dell'attivazione del contratto per l'illuminazione cimiteriale. Tra le due società, infatti, non ci sono rapporti e nemmeno tra la Selav e il Comune. I cittadini, quindi, dovrebbero richiedere il rimborso alla Selav, ma in molti casi non hanno più le ricevute che risalgono anche ad anni fa. Si moltiplicano le segnalazioni di utenti costretti a versare due volte la caparra di 13 euro. Il passaggio di mano dell'appalto del Comune di Napoli per le luci cimiteriali risale allo scorso settembre. Qualcuno però, non essendone a conoscenza, ha continuato a pagare il canone alla Selav anche per il 2020, cifre che la società ha già annunciato che saranno rimborsate. A segnalare il caso dei doppi pagamenti il consigliere comunale Nino Simeone, presidente della commissione Infrastrutture: "Il Comune – dice – non ha più rapporti con la Selav, né quest'ultima con il nuovo gestore, pertanto si è venuta a creare questa situazione assurda per i cittadini. Il versamento della cauzione era obbligatorio anche decine d'anni fa, come è possibile che gli utenti debbano pagare di nuovo? Se la cauzione valeva per i precedenti contratti dovrebbe valere anche per l'ultimo. Il Comune deve trovare una soluzione, solleveremo il tema al consiglio del 22 giugno".

La Selav: “rimborsiamo canoni e cauzioni”

La Selav ha chiarito più volte, con avvisi pubblici, che sia per i canoni versati impropriamente al vecchio gestore come per le cauzioni bisogna chiedere il rimborso e la società provvederà direttamente alla restituzione degli importi sul conto corrente dell'utente. Per quanto riguarda, invece, la restituzione dei depositi delle cauzioni versate all'epoca dell'accensione del contratto con la vecchia società assieme alla quota di allacciamento che dovevano essere restituite alla fine del rapporto, per poter avere il rimborso bisogna esibire le ricevute dell'avvenuto pagamento, che in alcuni casi risalgono anche a molti anni fa e non tutti i cittadini conservano ancora le carte. “I cittadini possono chiedere il rimborso della cauzione per le luci votive alla Selav – spiegano dalla società – Sul sito ci sono le modalità per la restituzione. La Selav farà direttamente il bonifico. Analogamente a quanto sta avvenendo per i rimborsi dei 4 mesi di canone pagati dai cittadini nei quali Selav non ha lavorato. Non possiamo restituire i soldi al Comune, perché il rapporto contrattuale in essere è con i cittadini, non con l'amministrazione, né con il nuovo gestore. Per quanto riguarda i depositi cauzionali, non tutti li hanno versati”, per questo occorre verificare le ricevute.

Il dossier: “Cauzioni luci votive pagate due volte”

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Nella nota al Comune di Napoli firmata da Nino Simeone si legge che “sono giunte alla Commissione svariate segnalazioni relative al mancato riconoscimento da parte della Citelum S.A. della cauzione già versata alla Selav e relativa alle luci votive, nonostante la presentazione del vecchio contratto attestante il pagamento. Tale circostanza, ovviamente verificabile(vedi allegate foto) sta creando un danno economico ai nostri concittadini, costretti a pagare due volte la cauzione. Si ricorda inoltre che molte utenze sono attive da decenni e che pertanto non tutti possono risalire alla relativa documentazione cartacea, che comunque dovrebbe essere in possesso dell’Amministrazione. Si chiede pertanto, al fine di non penalizzare la cittadinanza interessata, di attivare tutte le più idonee azioni affinché possa essere risolta la problematica rappresentata”.

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