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Mancano braccianti per raccogliere pomodori e patate. Coldiretti: “Usiamo gli studenti”

Gennarino Masiello, presidente Coldiretti Campania: “I lavoratori stagionali sono 35mila, ma per il 40% sono stranieri che non possono arrivare a causa delle frontiere chiuse e delle difficoltà nei centri di accoglienza. Al Governo chiediamo di usare i voucher per dare opportunità a studenti e cassa integrati”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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"Mancano i braccianti stranieri per raccogliere pomodori e patate nei campi: a rischio il raccolto 2020 in Campania a causa del Coronavirus". A lanciare l'allarme è Gennarino Masiello, presidente della Coldiretti Campania e vicepresidente nazionale dell'associazione che rappresenta gli imprenditori agricoli. “Il prossimo raccolto ci spaventa – afferma – Ora bisognerebbe lavorare su pomodori, tabacco, patate e ortaggi, ma mancano i lavoratori stagionali, soprattutto stranieri. Al Governo chiediamo di usare i voucher per dare un'opportunità a studenti e cassaintegrati”.

In Campania 35mila braccianti stagionali, il 40% è straniero

In Campania, secondo gli ultimi dati Coldiretti, i lavoratori stagionali, impiegati da marzo a novembre nei campi, sono circa 35mila, per il 40% cittadini stranieri che provengono da Europa orientale ed Africa. Con le frontiere chiuse, però, il rischio è che venga a mancare questa manodopera indispensabile. Il ciclo comincia a marzo, lavorano tutta la primavera, l'estate, l'autunno, poi vanno via per Natale e tornano l'anno successivo. “A questo problema – prosegue Masiello – si aggiunge anche la difficoltà di reperire quest'anno i lavoratori che si trovano nei centri di accoglienza. Mentre a complicare le cose c'è anche la necessità di dover provvedere a fornire i lavoratori dei dispositivi di protezione. Cosa che frena anche gli investimenti. Cosa accadrebbe se uno dei braccianti si ammalasse? Finirebbero tutti in quarantena? Senza parlare poi del problema del trasporto nei campi mantenendo le distanze prescritte”.

“Massima attenzione sul rischio capolarato”

Riflettori puntati soprattutto sul rischio che possa intensificarsi il fenomeno del caporalato. “Con il governo – conclude Masiello – stiamo spingendo sui voucher che potrebbero aprire opportunità per studenti, lavoratori cassintegrati. So che c'è molto dibattito sui voucher in agricoltura, ma non ne abbiamo mai abusato e per noi andrebbe reintrodotto perché potrebbe dare risposte rapide. Ricordo che il nostro lavoro assicura il cibo al Paese, non possiamo perdere il raccolto e le imprese vengono già da un decennio difficile”.

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