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Colpo ai padroni delle piazze di spaccio di Soccavo: 33 arresti all’alba

Duro colpo al clan Vigilia, che governava le piazze di spaccio del quartiere all’estrema periferia di Napoli. Le indagini partite dall’omicidio di Rosario Grimaldi nel 2013: l’esponente della famiglia criminale fino a quel momento egemone nella zona, che ha segnato l’ascesa del nuovo gruppo camorristico.
A cura di Valerio Renzi
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Una maxi operazione anti camorra è scattata questa notte per terminare all'alba. I carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno tratto in arresto 33 persone, tutte accusate di far parte della stessa associazione di stampo mafioso, e a vario titolo di spaccio di stupefacenti, estorsione, rapina, detenzione illegale, ricettazione di armi da fuoco. Nel mirino della procura il clan Vigilia, egemone nel quartiere di Soccavo dopo la scissione dal gruppo dei Grimaldi. Il clan era comandato sul campo da Alfredo Vigilia Junior, figlio del boss Alfredo Vigilia arrestato nel 2009 e tutt'ora detenuto.

Le indagini culminate negli arresti partono da lontano, ovvero dall'omicidio di Rosario Grimaldi nel luglio del 2013, che segna l'ascesa del gruppo dei Vigilia nel quartiere di Soccavo dove in poco tempo costruiscono un certosino sistema per lo spaccio di droga al dettaglio, organizzando piazze con pusher, sentinelle e corrieri per rifornire h24 i clienti di cocaina, marijuana, hashish e anche della famigerata Amnesia, ovvero la marijuana bagnata con eroina, metadone e altre sostanze.

Nel corso dell'inchiesta è stato accertato anche una rapina e un estorsione, oltre che documentati numerosi episodi di "recupero credito" con metodi violenti.  "Il provvedimento cautelare ha permesso, inoltre, di acquisire elementi in relazione agli accordi stretti dal clan Vigilia con altri gruppi criminali operanti nell’area occidentale per la spartizione degli affari illeciti sul territorio. – si legge in una nota – Documentati in particolare i rapporti intrattenuti dal sodalizio camorristico con l’organizzazione criminale dei “Sorianiello” retta da Mautone Cesare, avente base logistica e operativa nel sobborgo denominato “99”, in via Catone, al confine tra i quartieri di Soccavo e il Rione Traiano, dove gestiva una “piazza di spaccio” e diversi pusher per la consegna a domicilio della droga".

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