Comune, ancora bloccate le iscrizioni agli asili nido a settembre per Covid: protestano le mamme
Ancora bloccate le iscrizioni agli asili nido del Comune di Napoli per l'anno scolastico 2020-2021, a causa del Coronavirus. Si moltiplicano le proteste delle mamme, preoccupate di trovare subito una collocazione per i propri bambini per settembre. Molte, infatti, sono lavoratrici e hanno bisogno di sapere in anticipo come dovranno regolarsi nei mesi dopo la pausa estiva. L'assessore alla Scuola Annamaria Palmieri spiega che “il rinvio è dovuto alla necessità di attendere le linee guida ministeriali e regionali riguardanti l’adeguamento delle strutture alle misure di sicurezza a seguito dell’emergenza da Covid-19.
La commissione Scuola: “Il regolamento degli asili va cambiato”
Il tema è stato al centro della commissione comunale Scuola, presieduta da Chiara Guida, che ha raccolto la problematica evidenziata da molte famiglie per “la mancata apertura, ad oggi, delle iscrizioni degli asili nido”. La commissione ha auspicato che “l’apertura avvenga nel più breve tempo possibile”. Inoltre, dai commissari sono arrivare diverse proposte per migliorare l'attuale regolamento delle iscrizioni per gli asili nido, anche alla luce dell'emergenza del Coronavirus, “in particolar modo la questione del criterio della cosiddetta “territorialità”. Per la commissione, infatti, c'è “la necessità di valutare altri criteri, come il luogo di lavoro delle mamme o l’effettiva vicinanza alla residenza”. Bisognerà poi tenere conto, per il prossimo anno scolastico, delle “esigenze di sicurezza legate all’emergenza, quali il minor numero di bambini e bambine per classe e il rispetto del distanziamento”. Tema che potrebbe essere trattato assieme alle commissioni Welfare e Pari Opportunità.
La proposta: “Ipotesi nidi famiglia”
Infine, sono arrivate alcune proposte, come l'introduzione anche a Napoli di altre modalità organizzative, come quelle dei “nidi famiglia e dei nidi domiciliari e di altre tipologie educative già presenti nelle esperienze di altre Regioni, dove le Amministrazioni comunali garantiscono la verifica e il controllo dello svolgimento del servizio”. Si ritiene infatti che “tali esperienze possano essere applicate anche nella nostra realtà per far fronte efficacemente alle questioni poste dai criteri guida che verranno adottati”.