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Concerto al San Paolo, rapporto Asl: per Vasco Rossi sfondato il limite dei decibel

Il rapporto dell’Azienda Sanitaria Locale: sfondato il muro dei 75 decibel, i palazzi intorno allo stadio di Fuorigrotta hanno tremato sottoposti a un vero e proprio “bombardamento” sonoro. Protestano i residenti.
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Il concerto di Vasco Rossi a Napoli ha mandato in estasi i fan e alla follia chi aveva e ha la sfortuna di abitare a poche decine di metri dallo stadio San Paolo di Fuorigrotta. Il rock del ‘Blasco' ha fatto tremare – letteralmente – i palazzi e seppur magistralmente interpretato da uno dei principali esponenti della canzone italiana ha rotto i timpani di chi quella sera del 3 luglio scorso non ha potuto nemmeno tapparsi in casa per ascoltare la tv.

È tutto nero su bianco, nella realzione di servizio dell'Asl Napoli 1 che con una serie di verifiche fonometriche all'interno dell'appartamento di Mariano Attanasio, residente proprio a pochi passi dall'impianto sportivo (verifiche che Fanpage.it ha potuto documentare in tempo reale) ha descritto l'altissimo inquinamento acustico generato dall'evento. «La potenza e l’ubicazione degli impianti utilizzati – scrive l'Asl – non è nota a questo Servizio dal momento che allo stesso non è stata prodotta alcuna documentazione, compreso il nulla-osta rilasciato dal Servizio Progettazione e Valutazione Impatto Ambientale del Comune di Napoli, che possa consentire obiettive valutazioni sull’uso degli stessi». Dunque Palazzo San Giacomo non ha comunicato questi dati all'Azienda sanitaria preposta per legge al monitoraggio fonometrico.

Vasco Rossi a Napoli: la relazione dell'Asl

Nella relazione di servizio di cui Fanpage.it è in possesso, le verifiche fonometriche in prossimità dello stadio San Paolo di Fuorigrotta in uno stabile al quarto piano di un condominio in via Gianbattista Marino, rilevano si legge «livelli di rumore differenziale abitativo di gran lunga superiori al limite assoluto di 5,0 decibel e di 3,0 decibel fissati dalla normativa vigente rispettivamente per il periodo diurno (06:00 – 22:00) e per il periodo notturno (22:00 – 06:00)». I livelli misurati sono «superiori ai 75,0 decibel previsti in facciata del fabbricato». «Nel corso dei rilievi – si legge ancora- durante l’esecuzione di alcuni brani musicali, sono stati percepiti, anche dallo scrivente personale, movimenti oscillatori evidenziati, tra l’altro, dall’oscillazione delle ante della finestra della cucina e della camera da letto dell’abitazione». Cosa significhi tutto ciò è presto detto: la pressione sonora generata dai potenti altoparlanti all'interno dell'impianto sportivo causano vere e proprie onde d'urto capaci di far tremare i palazzi. Una situazione che ben conosce chi tutti i mesi durante il campionato di calcio di serie A si trova ad avere a che fare col caos delle tifoserie. Per i concerti è ancora peggio, essendo appunto produzione di suono amplificato ai massimi livelli. Con Vasco Rossi è andata così. Con il prossimo concerto (domenica 26 luglio) di Lorenzo Jovanotti al San Paolo andrà meglio o peggio? E soprattutto: perché il Comune di Napoli non ha proferito parola sull'argomento così spinoso, delegando tutto all'Asl e sostanzialmente sparendo?

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