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Vasco Rossi a Napoli, 11 anni fa al San Paolo come Maradona

Dal 9 luglio 2004 al 3 luglio 2015, undici lunghi anni senza un concerto allo Stadio San Paolo, l’ultimo proprio di Vasco. Il racconto di quella notte, tra parcheggiatori abusivi in giubilo e tifosi del Napoli increduli nel rivedere la carica dei 70mila allo Stadio, che all’epoca con la squadra fallita e con il progetto del Napoli di Gaucci e non di De Laurentiis, sembrava più un miraggio che la realtà. Perché Vasco quella notte, è stato un po’ come Maradona.
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Dal 9 luglio 2004 al 3 luglio 2015, undici lunghi anni senza un concerto allo Stadio San Paolo ed è simbolico che a riaprire i giochi per gli eventi nello stadio cittadino, seppur in un mare di polemiche e di botta e risposta tra Comune e Società Sportiva Calcio Napoli, sia proprio Vasco Rossi. Qui, però, delle polemiche non ci interessa, piuttosto parleremo di emozioni, quelle che solo una città come la nostra, quando si veste a festa, è in grado di dare. Quel fiume in piena che appunto undici anni fa si riversò per le strade di Napoli, partendo da Piazza Dante dove l'allora ancora Blasco (poi Komandante) salutava velocemente la città per una diretta con Mtv, ospite di Total Request Live condotto da Marco Maccarini (ve lo ricordate, vero?) e una Giorgia Surina in rampa di lancio, poi dritti dritti allo Stadio San Paolo.

Tra i food truck storici della città, la storica Mena Pub piazzata strategicamente sul lungomare non ancora liberato, ma allora prigioniero di ragazzi "liberi liberi" di ogni età, fino allo chalet storico di Piazza Gabriele d'Annunzio, quello posto di fronte la Curva B. Un indotto unico ed incredibile. I parcheggiatori abusivi felici e rampanti come non mai, le bancarelle, i bagarini e quella carica dei 70mila che, credetemi nel 2004, sembrava quasi di non sapere più che cosa fosse dato che il Napoli era ormai fallito e che le notizie sui quotidiani sportivi dicevano di una società nuova creata da Luciano Gaucci, il nome di Aurelio De Laurentiis nella memoria dei tifosi era soltanto un logo posto prima di ogni film al cinema. La festa era quindi doppia, ogni tifoso del Napoli fan di Vasco, si emozionava due volte a cantare "Siamo solo noi".

Era il "Buoni o Cattivi Tour" e Vasco Rossi lanciò delle bombe che, a guardare la scaletta che sta proponendo adesso, non si ripeteranno. Parliamo ovviamente dei pezzi del disco in promozione all'epoca, e parliamo di "Come Stai", di "Senorita" e della stessa "Buoni o Cattivi". C'erano quelle senza tempo, "Delusa", "Siamo solo noi", "Vita Spericolata", "Albachiara", "Gli Angeli", "T'immagini". C'era una magnifica versione di "Fegato, fegato spappolato" che Vasco ha tolto dalla scaletta e che, dovesse riproporla domani sera, potrebbe venire giù lo stadio che nemmeno Maradona.

Domani sera Napoli risponda come sa, abbandonandosi a quel delirio creativo e a quel disordine composto che non puoi recintare con un blocco stradale e che si rivede nella faccia scostumata e negli sberleffi romantici del suo Komandante. E nessuno si incollerisca se domani "Olé Olé Olé…" chiuderà con "Vasco" e non con "Diego".

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