Siamo soltanto alle battute iniziali, eppure il concorso Ripam per la Regione Campania ha già messo a dura prova la pazienza di chi vi ha preso parte. Le prove preselettive, prologo dei test veri e propri che i candidati dovranno affrontare, si sono concluse ormai il 24 settembre, oltre un mese fa, dopo la prima, disastrosa giornata di test, iniziata con un ritardo di circa due ore. Dopo oltre due settimane di attesa, finalmente i test sono arrivati a Roma, alla sede del Formez dove, lo scorso 17 ottobre, è cominciata ufficialmente la correzione. Ma della graduatoria provvisoria, quella che stabilisce i candidati che avranno accesso allo step successivo del concorso, la prova selettiva, non c'è ancora traccia.
Eppure, come da prassi, e come è possibile constatare anche sul sito del Formez, la correzione dei test, a risposta multipla, è ormai elettronica e automatizzata. Questo l'iter della correzione: scansione ottica delle prove relative ad una sessione (si parte dalla prima, avvenuta il pomeriggio del 18 settembre) e attribuzione del punteggio; scansione schede anagrafiche; rilevazione dei dati con acquisizione del codice prova, riportato sulla scheda anagrafica; abbinamento tra il codice sul foglio a lettura ottica e il codice prova corrispondente ai dati anagrafici del candidato. Una procedura che, nonostante l'enorme mole delle schede da analizzare, dovrebbe essere pressoché immediata. E invece, dopo dieci giorni, la graduatoria provvisoria non c'è ancora.
L'attesa, oltre a irritare i partecipanti, ha scatenato anche la loro fantasia. In un gruppo Facebook in cui sono riuniti tantissimi candidati, oltre a un po' di rabbia, serpeggia l'ironia. Si va dal classico "E se l'attesa della graduatoria fosse essa stessa la graduatoria?" di shakespeariana memoria, fino al più fantasioso "Ho appena inserito nel mio testamento le credenziali di accesso alla piattaforma, così un domani i miei nipoti potranno controllare il risultato della mia prova".