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Controlli Nas a Capri e nel Napoletano, sequestrati champagne falso e quintali di alimenti

I carabinieri del Nas hanno sequestrato bottiglie di Moet contraffatto e centinaia di chili di prodotti alimentari privi di tracciabilità tra Capri, Palma Campania, Sant’Antimo, Bacoli e Volla. I controlli fanno parte del piano di servizi nelle località frequentate dai turisti per garantire la sicurezza alimentare.
A cura di Nico Falco
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immagine di repertorio
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Il cliente era convinto di bere dello champagne francese, in realtà nel bicchiere gli versavano non si sa quale brodaglia, una imitazione da pochi spiccioli. Lo hanno scoperto i carabinieri del Nas, che hanno sequestrato 4 bottiglie di "Moet & Chandon – Brut Imperial" contraffatte in un bar di Palma Campania, nell'ambito di un servizio di controllo agli alimenti di dubbia provenienza. Le bottiglie, hanno appurato i militari, erano delle imitazioni di quelle di champagne dal valore commerciale di circa 30 euro: il sapore somigliava, le etichette e le confezioni erano state copiate. Al titolare del locale è stata inoltre notificata una diffida per carenze amministrative ed igienico sanitarie.

A Capri, in un ristorante, i carabinieri del Nas hanno sequestrato circa 10 chili di pane privo di etichettatura e chiuso un deposito di alimenti che non era registrato ed era privo dei requisiti minimi igienico sanitari. A Sant'Antimo, in una pizzeria/rosticceria, sono stati sequestrati 40 chili di prodotti alimentari privi di tracciabilità e chiuso tre locali usati per come deposito di alimenti, anche questi non a norma e privi di autorizzazione; operazione analoga a Bacoli, dove, nel corso di una ispezione igienico sanitaria all'interno di un'attività di ristorazione, il Nas ha sequestrato 100 chili di prodotti alimentari, tra cui salsicce, carne, preparati a base di pasta e insalate di mare, tutto privo di informazioni di tracciabilità.

A Volla, infine, i Nas hanno chiuso un deposito frigorifero con annessa attività di commercio all'ingrosso di generi ortofrutticoli; l'esercizio era stato già chiuso in seguito a una precedente verifica ma i carabinieri hanno scoperto che il titolare, nominato anche custode fiduciario, aveva rotto i sigilli e aveva ripreso l'attività; la circostanza è stata segnalata alle autorità per i provvedimenti del caso.

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