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Contromano in Tangenziale, la perizia: “Il dj Mormile era cosciente”

Aniello Mormile, il deejay che nel luglio 2015 andando contromano sulla Tangenziale causò la morte della fidanzata Lidia Barbato e dell’automobilista Aniello Miranda, era cosciente di ciò che faceva: è il risultato cui è giunta la perizia tossicologica.
A cura di Redazione Napoli
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Aniello Mormile e Lidia Barbato
Aniello Mormile e Lidia Barbato
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Era cosciente di ciò che faceva, Aniello Mormile, il deejay che lo scorso 25 luglio 2015 si scontrò in Tangenziale a Napoli andando contromano e causando la morte della fidanzata Lidia Barbato e dell'automobilista Aniello Miranda. Nessuna droga né quella sera né nei giorni precedenti, qualche drink ma non in misura sufficiente a compromettere la sua lucidità in maniera totale, nessuno sbaglio fatane nell'inversione a U e nella decisione di percorrere contromano la Tangenziale.

Questo – lo scrive oggi Il Mattino di Napoli – è il primo responso della perizia tossicologica sul giovane, accusato di duplice omicidio. Le analisi saranno rese note la prossima settimana. Mormile ammise di aver bevuto tanto per tutta la notte, fino a poco prima di mettersi alla guida. Per la prossima settimana si attendono i risultati dei test tossicologici.

Mormile ha sempre taciuto sul imboccò la tangenziale contromano che costò la vita a due persone e nelle testimonianze agli atti – scrive Viviana Lanza sul Mattino – c'è quella di una dottoressa del 118 che racconta di aver parlato col deejay il quale aveva chiesto di occuparsi della fidanzata. L'inchiesta è alle fasi finali, dopodiché si arriverà alla fase processuale.

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