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Coronavirus Mondragone, il Comune mette sul web i nomi dei contagiati col numero di telefono

Svista del Comune di Mondragone: nella ordinanza sulla quarantena a casa, pubblicati i dati anagrafici di 18 contagiati, con tanto di indicazione di nome e cognome, nazionalità, codice fiscale, indirizzo, data di esito del tampone che ne ha certificato la positività al coronavirus e perfino i numeri di telefono. Insorgono le associazioni cittadine che si sono rivolte al Garante nazionale per la Privacy. I dati sono poi stati rimossi dal Comune.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Svista del Comune di Mondragone, pubblicati i dati anagrafici di 18 contagiati Covid-19, con tanto di indicazione di nome e cognome, nazionalità, codice fiscale, indirizzo, data di esito del tampone che ne ha certificato la positività al coronavirus e perfino i numeri di telefono. Insorgono le associazioni cittadine che si sono rivolte al Garante nazionale per la Privacy. I dati sensibili sono stati pubblicati, probabilmente per errore, tra gli atti allegati all'ordinanza con la quale il sindaco Virgilio Pacifico ha disposto l'obbligo di isolamento domiciliare per le persone risultate positive al tampone. A Mondragone, infatti, è stata istituita la mini-zona rossa per il Coronavirus nei palazzi ex Cirio, a seguito dell'esplosione di un focolaio che ha colpito soprattutto la comunità bulgara.

Mondragone, i nomi dei contagiati sul web

Tra questi documenti, appunto, è stato pubblicato anche l'elenco completo di 18 persone contagiate, i cui dati invece sarebbero dovuti essere coperti dall'omissis. I dati anagrafici, ad ogni modo, è bene precisare sono rimasti online solo per poco. Perché il Comune ha subito provveduto a rimuoverli una volta appreso dell'errore. Anche nei giorni scorsi ci sono state polemiche per la diffusione dell'elenco delle prime 43 persone risultate positive al Coronavirus, con nomi e cognomi e altri dati personali. Insomma, l'attenzione anche sulla privacy dei contagiati è molto alta. In questi giorni ci sono state tensioni in città dopo l'istituzione della zona rossa nell'area ex Cirio, con tanto di scontri con le forze dell'ordine. Il clima che si respira è pesante. Da qui, la necessità di salvaguardare la privacy dei possibili contagiati ancora di più.

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