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Covid 19

A Governo e Protezione Civile non è piaciuta la lettera di De Luca

Protezione civile e governo irritati dalla dura lettera di Vincenzo De Luca sui dispositivi medici e le mascherine anti-Coronavirus mai consegnate. Il premier Conte parla al Senato di “uscite polemiche da evitare” (senza mai citare il governatore). La Protezione Civile invece attacca: “Consegnate 788.600 mila mascherine e 15 ventilatori”.
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La Protezione civile ha messo nero su bianco le proprie rimostranze dopo la lettera di Vincenzo De Luca  che lamenta il mancato invio di mascherine per medici e infermieri e gli indispensabili ventilatori polmonari. Ma chi non ha proprio digerito la missiva del governatore della Campania è stato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Oggi, riferendo al Senato delle iniziative di governo per arginare la pandemia di Coronavirus in atto, senza mai citare persone, Conte ha replicato chiaramente alle durissime parole di De Luca. «I prossimi dieci giorni saranno da noi un inferno. Per noi è questione di ore, non di giorni. Permanendo questa nullità di forniture, non potremo fare altro che contare i nostri morti» aveva scritto l'ex sindaco di Salerno.

E il premier oggi a Palazzo Madama in una frase un po' sibillina ci ha messo dentro anche una risposta a "Vicienzo": «Ho letto di qualche uscita polemica… è impensabile che la nostra collocazione geopolitica può essere influenzata da queste forniture, non continuamo più su queste polemiche». Una risposta che qualcuno ha ritenuto essere indirizzata a chi polemizzava sugli aiuti della Russia di Putin, altri invece, guarda un po', anche dedicata al «governatore col lanciafiamme».

Diverso l'approccio della Protezione Civile che ha fatto parlare i numeri:

contrariamente a quanto sostenuto da De Luca sono stati consegnati, alla Regione Campania, fino ad oggi, circa un milione di dispositivi. Nel dettaglio, si tratta 788.600 mila mascherine, circa 99mila ffp2 e ffp3, 109mila guanti in lattice, oltre 3.000 dispositivi – tra camici chirurgici, copri-scarpe e visiere di protezione – e 15 ventilatori per terapia intensiva e sub-intensiva.

La Protezione civile nazionale ha fatto sapere che i quantitativi di apparecchi  medici e dispositivi di protezione «aumenteranno giorno dopo giorno». Al Sud, lo ha spiegato chiaramente il premier, si sta potenziando la risposta in funzione di una mitigazione del rischio contagio, ancora altissimo.

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