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Covid 19

Accordo con le cliniche private: arrivano 3mila posti letto

Per fronteggiare l’emergenza Coronavirus e il bisogno di posti letto per curare gli ammalati, la Regione Campania ha trovato un accordo con le strutture sanitarie private del territorio: arrivano così tremila posti letto. Lo ha annunciato Enrico Coscioni, consigliere per la sanità del governatore Vincenzo De Luca.
A cura di Valerio Papadia
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Tremila posti letto in più per fronteggiare l'emergenza Coronavirus. La Regione Campania ha raggiunto un accordo con le strutture sanitarie private del territorio per far fronte comune ed affrontare il bisogno di posti letto in più per curare i malati di Covid-19, dal momento che gli ospedali sono in affanno, visto l'alto numero di ricoveri. Ad annunciarlo, all'Ansa, è stato Enrico Coscioni, consigliere per la sanità del governatore campano Vincenzo De Luca: "Abbiamo chiuso l'accordo con il privato convenzionato. Le cliniche della Campania hanno messo a disposizione della sanità regionale tremila posti letto tra Covid e non Covid. L'accordo sarà operativo da domani" ha dichiarato Coscioni al termine proprio della riunione che si è tenuta ieri con i rappresentanti delle strutture sanitarie private della regione. "Le cliniche hanno messo a disposizione – continua Coscioni – anche alcuni posti di terapia intensiva, ma non sono molti. Però l'aiuto per l'emergenza arriverà sulla degenza dei positivi che non possono stare a casa: ci saranno posti per la degenza a media e bassa intensità, ma anche per il ricovero dei clinicamente guariti".

Coscioni ha spiegato la situazione: "Chi non ha più sintomi – prosegue – deve comunque aspettare due settimane e fare il tampone, se riusciamo ad avere dei reparti nelle cliniche possiamo portarli lì per questo periodo. Questo ci consente di avere una attività a fisarmonica sui posti letto covid, liberandoli per i nuovi pazienti che arrivano e che devono stare in degenza in ospedale perché potrebbero improvvisamente avere bisogno della terapia intensiva". "Abbiamo reclutato 104 dirigenti medici, 160 specializzandi, 419 infermieri e 188 operatori socio sanitari. Un grande sforzo per rafforzare la nostra capacità di fronteggiare il coronavirus" conclude.

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