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Crisi Eav: dichiarati 566 esuberi, ammortizzatori fino ad agosto

Crollano del 90% gli incassi dell’Eav a causa del Coronavirus. L’azienda annuncia 566 esuberi. I dipendenti potranno accedere agli ammortizzatori sociali di sostegno al reddito previsto dal Fondo Bilaterale di Solidarietà, fino a esaurimento, dopodiché non è esclusa la cassa integrazione. Il presidente Eav De Gregorio: “Atto dovuto”. Ira dei sindacati.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Crollano del 90% gli incassi dell'Eav a causa del Coronavirus. L'azienda dei trasporti della Regione Campania che gestisce Cumana e Circumvesuviana annuncia 566 esuberi, dei quali circa 200 autisti di bus, un centinaio di macchinisti e altri 150 amministrativi. I dipendenti potranno accedere agli ammortizzatori sociali di sostegno al reddito previsto dal Fondo Bilaterale di Solidarietà, fino a esaurimento, dopodiché non è esclusa la cassa integrazione, sia ordinaria che in deroga. “Un atto dovuto – ha spiegato il presidente Eav, Umberto De Gregorio – varare gli ammortizzatori sociali disponibili per affrontare la crisi scaturita dalla emergenza Coronavirus. Abbiamo il dovere di affrontare la dura realtà ma anche di proteggere in ogni modo i lavoratori del trasporto pubblico, esposti in prima linea subito dopo il personale della sanità. Siamo passati in un attimo dal programmare nuove assunzioni a parlare di ammortizzatori sociali. Sono sicuro che riprenderemo presto il cammino interrotto”. Ira dei sindacati: “Si sacrifichino anche i dirigenti, non solo i lavoratori”. "Abbiamo fatto presente – commenta Alfonso Langella, segretario generale della Fit Cisl – che la metodologia usata dall'azienda per affrontare le conseguenze dell'emergenza era sbagliata ed abbiamo avuto ragione. Inoltre non si possono affidare a ditte esterne i servizi ridotti in questa fase". Il tavolo con le parti è stato aggiornato al 26 marzo.

La comunicazione in videoconferenza ai sindacati

A causa del Coronavirus e della limitazione degli spostamenti di tutti i cittadini, infatti, gli incassi delle aziende di trasporto in questi giorni sono crollati. Nella prima settimana di avvio del lock down nel Paese, dal 9 al 15 marzo, infatti, solo in Campania si sono persi circa 1,2 milioni di euro di incassi per tutti i trasporti pubblici. Le entrate di tutte le aziende di trasporto della regione sono state appena di 170mila euro. Anche l'Eav è stata molto colpita, con incassi di circa mille euro al giorno. Una stretta sui trasporti poi confermata il 12 marzo, quando la Regione ha disposto la riduzione del servizio di trasporto pubblico fino al 50% dei servizi, demandando alle aziende di adeguare la programmazione. Stamattina, l'Eav ha comunicato ai sindacati in teleconferenza la decisione di procedere agli esuberi.

Eav, quasi 600 esuberi per il Coronavirus

In totale, quindi, l'Eav ha annunciato 566 esuberi, tra cui 150 amministrativi e 416 altre figure, su circa 3mila dipendenti in totale. Nello specifico, gli esuberi riguarderanno le linee Vesuviane (45), più 40 delle linee interconnesse, con interruzioni del lavoro somministrato e reimpiego degli operatori di stazione come operatori di linea. Le linee ferroviarie, con 29 macchinisti delle linee interconnesse e 23 capitreno, più 36 controllori. Per i bus, 199 autisti e 39 controllori. Altri 5 operatori della funivia che rinvia l'apertura.

Ammortizzatori sociali fino ad agosto

L'Eav ha previsto l'accesso agli ammortizzatori sociali del Fondo Bilaterale di Solidarietà per 9 settimane, con termine entro agosto 2020, dopo aver prioritariamente attinto all'esaurimento ferie, permessi per riduzione orario lavoro (Rol) ed ex festività maturate non godute negli anni pregressi. La riduzione percentuale dell'orario di lavoro potrà arrivare fino al 100% delle ore lavorabili. Per altri settori è prevista la rotazione tra il personale. In caso di mancata ammissione al Fondo o di suo esaurimento, l'azienda ricorrerà alla cassa integrazione ordinaria o in deroga.

I tagli: tra le ipotesi la chiusura della Napoli-Piedimonte

Tra le misure adottate già dal 12 marzo da Eav per far fronte al calo dei viaggiatori ci sono stati diversi tagli ai trasporti. Sulle Ferrovie, le linee Vesuviane, metropolitane e flegree sono rimaste attive nelle sole due fasce 6-11 e 15-20, con l'istituzione di navette sostitutive. Più la soppressione ci controlleria e vendita a bordo dei ticket. Sui bus, riduzione del 50% e rinvio del servizio rinforzato estivo sulle isole. Nelle stazioni, soppressione riduzione dei turni su linee vesuviane e flegree nelle stazioni presenziate da capi stazioni e sulle linee interconnesse. Rinviata la riapertura della funivia. Sospensione delle scale mobili. Tra le altre misure ventilate quella della chiusura della linea Napoli-Piedimonte Matese, al momento sospesa.

Ira dei sindacati: “No a tagli solo su lavoratori”

E scoppia l'ira dei sindacati: “Pur comprendendo il difficile momento – scrivono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporto e Ugl Fna – manifestiamo perplessità e disappunto per alcune scelte aziendali e le misure individuate per il personale, sia in termini di quantità che di modalità previste nella nota aziendale”. Per questo i sindacati hanno chiesto: l’annullamento immediato del provvedimento di chiusura della Linea Napoli-Piedimonte Matese e l’avvio immediato dei lavori per il ripristino dell’esercizio sulla tratta Napoli Benevento. L’indisponibilità ad affidare ad aziende esterne servizi sostitutivi ferro che potrebbero essere effettuati dalla Divisione Trasporti Automobilistico".

"Relativamente all’eventuale necessità di accedere al FBS, la garanzia che l’azienda provveda ad anticipare ai Lavoratori le risorse che saranno erogate dal fondo e l’integrazione della differenza retributive necessarie affinché i lavoratori non abbiano perdite economiche. Qualora fosse improcrastinabile la necessità di accedere al FBS che ci sia una equa distribuzione della riduzione prevista tra gli addetti di tutte le famiglie professionali. Prima di accedere al FBS l’azienda utilizzi e dia la possibilità di utilizzare al personale tutti gli strumenti messi in campo dal DL n.18 relativamente alla fruizione delle giornate di L.104 e congedi straordinari, nonché ferire pregresse dell’anno 2019. Che anche la dirigenza aziendali partecipi ai sacrifichi, così come si chiede ai lavoratori”. L’azienda si è impegnata a far proseguire il servizio, così come programmato attualmente, sulla Linea Napoli-Piedimonte Matese, fino al nuovo tavolo del 26 marzo.

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