I tamponi veloci per diagnosticare il Covid non saranno venduti un farmacia
I tamponi veloci per il coronavirus non saranno venduti in farmacia, ma saranno riservati al solo personale sanitario. Lo ha spiegato la Regione Campania in una nota, evitando così fraintendimenti da parte dei cittadini. Da qui, il chiarimento con un comunicato stampa, in cui viene spiegato come si articolerà la prima fase dei tamponi veloci, che serviranno soprattutto a far emergere gli asintomatici ed i falsi positivi.
"Il monitoraggio di massa attraverso i "test rapidi" e i kit che sta acquistando in questi giorni la Regione Campania, saranno riservati nella prima fase al personale sanitario. Partiremo da chi è in prima linea e svolge un servizio essenziale", ha spiegato il governatore Vincenzo De Luca, "poi valuteremo di volta in volta le aree sociali più esposte a contatti, e mirando soprattutto ai soggetti asintomatici. Si ribadisce ovviamente, che al di là degli screening, lo strumento principale di lotta al contagio è la responsabilità di ogni cittadino e il rispetto rigoroso delle normative in vigore", ha quindi aggiunto ancora De Luca. Intanto, in Campania i contagi salgono a 641, comprensivi di guariti e deceduti. Nella giornata di ieri, Palazzo Santa Lucia aveva comunicato che sarebbero stati acquistati ben un milione di test veloci per il coronavirus, i cui obiettivi saranno soprattutto quelli di chiarire in via preliminari i casi che presentano sintomi simili a quelli del Covid-19 ma che potrebbero in realtà essere negativi per il virus. Solo in caso di positività il test sarà invece ripetuto con il tampone in laboratorio, permettendo così di fare emergere anche casi di soggetti asintomatici.