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Gli sposi con le mascherine a Napoli: ‘Non potevamo rimandare le nozze’

Parlano a Fanpage.it gli sposi che ieri sono stati “immortalati” per le strade di Napoli con le mascherine, nonostante il divieto dovuto al divieto di girare in strada per contrastare l’emergenza coronavirus. “Tutto in regola, non potevamo rimandare il matrimonio”, hanno spiegato: la denuncia è infatti scattata “solo” per aver girato in strada dopo le nozze.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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"Non potevamo rimandare il matrimonio". Lo hanno spiegato Diego e la moglie, i due sposini che il giorno scorso sono convolati a nozze nel capoluogo partenopeo, con mascherine per poter girare in strada, nonostante la piena emergenza per la diffusione del coronavirus. E che per questo sono stati denunciati: per aver violato le disposizioni governative, ovvero aver girato tra le strade di Napoli senza "valido e giustificati motivi". Ma non per il matrimonio in quanto tale.

Diego infatti ha spiegato a Fanpage.it che il motivo base per non aver rinviato il matrimonio fosse il fatto che le loro nozze non potessero proprio essere rimandate, causa la scadenza dei documenti della neo-moglie, di origini colombiane. Tutto, insomma, previsto ed autorizzato dalla legge, anche in piena emergenza per contrastare il coronavirus in Italia. Ed infatti, il loro matrimonio è in regola al 100%: il problema nasce dallo "struscio", ovvero dall'aver girato in abiti da sposa le strade di Napoli, e violando così, assieme ai due testimoni, le disposizioni governative. Non si è celebrata invece, ovviamente, la festa prevista dopo le nozze, rinviata "per senso di responsabilità" prima che il Governo Conte bis decidesse di vietare ogni tipo di cerimonia in tutto il paese. Lo stesso Diego, il neosposo, ha infatti spiegato a Fanpage.it che la decisione di rinviare la festa era nata per evitare "problemi" a persone più anziane, come parenti e zii, ben prima che la situazione in Italia precipitasse portando alla sospensione di tutte le attività da parte del Governo.

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