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Coronavirus, le proiezioni: “Zero contagi in Campania dal 3 giugno”

Le proiezioni: “Zero contagi in Campania dal 3 giugno 2020”. È lo scenario previsto dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, coordinato dal professor Walter Ricciardi, direttore dell’Osservatorio e ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica, e dal dottor Alessandro Solipaca, Direttore Scientifico dell’Osservatorio, aggiornato al 15 maggio scorso. Solipaca: “Serve prudenza. Non trascurabile il rischio ripresa epidemia”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Zero contagi in Campania dal 3 giugno 2020”. È lo scenario previsto dalle proiezioni dell'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, coordinato dal professor Walter Ricciardi, direttore dell’Osservatorio e ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica, e dal dottor Alessandro Solipaca, Direttore Scientifico dell’Osservatorio. Lo studio, aggiornato al 15 maggio scorso, fornisce le “stime relative all’uscita dal contagio” e indica “le date plausibili della fine di nuovi casi di positività al Coronavirus. Si confermano le differenze regionali”. Dati da prendere con molta prudenza, come precisano anche gli esperti nello studio, perché, tra le altre cose, “le proiezioni tengono conto dei provvedimenti presi da Governo e Regioni fino al 15 maggio, pertanto, non permettono di prevedere gli effetti sui nuovi contagi dovuti alla fine del lockdown”. Il Coronavirus SARS CoV-2 al 17 maggio ha contagiato 224.760 persone e provocato oltre 31.763 decessi in Italia. In Campania sono 4.695 i contagiati dall'inizio della pandemia, su 143.478 tamponi.

“Campania zero contagi Covid nella prima settimana di giugno”

In questo scenario, ad ogni modo, per quanto riguarda la “data minima di assenza di nuovi casi di contagio per Regione”, la Campania è inclusa nel secondo gruppo delle regioni con zero contagi tra la fine di maggio e la prima settimana di giugno. Nello specifico, alla data del 3 giugno, dove si colloca assieme alla Puglia. Lo studio, quindi, individua diversi gruppi. Un primo gruppo riguarda quelle aree del Paese dove l'epidemia da Covid-19 “sembra nella fase finale, i contagi sono ormai prossimi all’azzeramento che dovrebbe avvenire a partire dalla terza settimana di maggio”. Secondo le proiezioni dell’Osservatorio, quindi, “a uscire per prime dal contagio da Covid-19 (cioè zero nuovi casi) dovrebbero essere le due Province Autonome di Bolzano e Trento, seguite dalla Calabria, Umbria, Sardegna e Basilicata, le quali vedrebbero azzerare i nuovi contagi a partire dal 21 maggio”. C'è poi un secondo gruppo di Regioni, in cui figura anche la Campania, che “sono in una fase leggermente più arretrata, ma potrebbero uscire dall’epidemia a partire dalla prima settimana di giugno”.

Le date nelle altre regioni

Quindi, “altre cinque Regioni dovrebbero vedere azzerare i contagi tra la metà e la fine di giugno. Nel Lazio, Emilia-Romagna, Marche, Liguria e Piemonte l’azzeramento dei contagi dovrebbe avvenire dopo il 17 giugno”. Il Molise ha sperimentato un andamento dei contagi molto particolare, tanto che la curva dei nuovi contagi è pressoché parallela all’asse orizzontale e questo rende impossibile avanzare ipotesi sull’azzeramento. La motivazione potrebbe risiedere nel fatto che negli ultimi dieci giorni sono stati riscontrati nuovi focolai che hanno invertito la dinamica discendente della curva. Comunque, si sottolinea che il numero dei contagi degli ultimi due giorni è molto basso. Infine, per la Lombardia, “la situazione merita ancora particolare attenzione perché la diminuzione dei contagi procede con estrema lentezza, tanto che secondo le nostre proiezioni dovrà aspettare almeno la metà di agosto”.

L'esperto: "C'è rischio ripresa epidemia"

“La Fase 2 – dichiara il dottor Alessandro Solipaca, Direttore Scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane – metterà alla prova la capacità organizzativa delle Regioni e il buon senso dei cittadini, poiché interviene in un momento in cui i nuovi contagi sono ancora un numero a due cifre per 11 Regioni italiane (Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana e Veneto) e il rischio di una ripresa dell’epidemia non è trascurabile. Invece, molto delicata è la situazione in Lombardia, speriamo non si debba pagare un prezzo troppo alto in termini di salute”. I modelli statistici elaborati per ogni Regione sono di tipo regressivo (di natura non lineare) e approssimano l’andamento dei nuovi casi osservati nel tempo interpolandoli con una curva. La precisione delle proiezioni è legata, tra le altre cose, alla corretta rilevazione dei nuovi contagi: è infatti noto che questi possono essere sottostimati a causa dei contagiati asintomatici. Inoltre, la dinamica dei nuovi casi positivi mostra evidenti oscillazioni (vedi Grafici sotto allegati), dovute anche alla tempestività delle notifiche dei nuovi casi, al numero di tamponi effettuati, al criterio con i quali questi sono stati somministrati alla popolazione, al tempo di refertazione e a altre cause di natura organizzativa.

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