Medici contro Verdoliva (Asl 1): “Non siamo mercenari, lettera indegna”
No al contratto di 6 mesi come anestesista-rianimatore ai tempi del Coronavirus per motivi economici: la notizia pubblicata ieri da Fanpage.it e ripresa da altri giornali come ci si poteva attendere ha scatenato una ridda di reazioni che vanno dall'indignato alla difesa di settore. Sono tanti i giovani medici specializzandi che anche attraverso i social network difendono la scelta dei colleghi di non aderire all'accordo proposto dall'Asl Napoli 1 poiché giudicato non economicamente all'altezza. E molti attaccano il capo dell'Azienda sanitaria locale Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva autore di una lettera di fuoco, indirizzata al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e al prefetto Marco Valentini. Nella missiva Verdoliva definisce «vile e vergognoso» il comportamento di chi ha detto no al contratto semestrale. In pratica l'Asl aveva proposto a questi specializzandi al quarto anno un trattamento economico pari a quello previsto per l'area Dirigente Medico, mentre i giovani volevano essere pagati ad ora.
È il presidente dell'Ordine dei Medici di Napoli Silvestro Scotti, a parlare: "I medici non sono mercenari, ma non possono accettare di lavorare senza protezioni. Ci servono medici vivi, non eroi morti. Troviamo indegno il clamore mediatico su questi argomenti e comportamenti, fatti da chi si è sempre speso per la riduzione delle aggressioni ai medici". Nella sua lettera il capo dell'Asl di Napoli mette i nomi e cognomi dei medici che hanno rifiutato il contratto ospedaliero nell'ambito del reclutamento per curare gli affetti da Coronavirus (nomi che Fanpage.it non ha pubblicato). "Queste cose – continua Silvestri – serviranno solo ad aizzare la popolazione nei confronti di medici dipinti tutti come mercenari. In una generalizzazione che li vede a lavoro per lucro e non per dedizione verso la loro professione. Eppure i dati parlano e svelano la verità, lo dimostrano i morti e i positivi per Covid a vario livello di gravità che impattano su chi svolge questa professione sul campo non nella governance delle retrovie. E ferisce vedere in giro dirigenti non medici, anche di questa Regione, e politici di altre regioni, con mascherine che andrebbero date solo ai medici e infermieri in intensiva e a stretto contatto con pazienti Covid-19".
L'Anaao Assomed, uno dei principali sindacati italiani dei medici, è durissimo: "Evitando di entrare nel merito di scelte personali, restiamo attoniti rispetto al livello di comunicazione utilizzato lesivo della privacy, nei confronti di medici peraltro già impegnati in affiancamento formativo nelle unità di terapia intensiva dedicata a pazienti Covid del Servizio di Anestesiologia della Federico Il di Napoli. I toni della nota in oggetto non riteniamo favoriscano la risoluzione della carenza di organico della quale soffriamo da anni, ma peggiora un clima già molto teso. Esprimiamo solidarietà ai colleghi specializzandi, i quali potranno intraprendere ogni iniziativa in loro tutela, nelle sedi adeguate. Questa guerra non ha bisogno né di martiri né di eroi, ma solo di buon senso, che sembra essersi perduto".