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Covid 19

‘All’Ospedale del Mare mascherine inutili’, primario scrive all’Asl

Un primario dell’Ospedale del Mare, nella zona est di Napoli, ha inviato una comunicazione all’Asl Napoli 1 per chiedere dispositivi di protezione contro il coronavirus: quelli già consegnati, si legge nella nota, sono “pezzi di stoffa senza alcuna certificazione di idoneità” e non servono, quindi, a proteggere operatori sanitari e cittadini dal contagio.
A cura di Nico Falco
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Le mascherine consegnate all'Ospedale del Mare di Napoli sono "pezzi di stoffa senza alcuna certificazione di idoneità", quindi inutili per proteggere dal contagio del coronavirus. Lo scrive, nero su bianco, il primario della Cardiologia dell'ospedale dell'area est, che in data 25 marzo ha inviato una comunicazione al direttore sanitario. Nella nota si evidenzia che i dispositivi di protezione individuale, indispensabili in special modo in questa fase dell'emergenza, non sono arrivati in reparto. Quelli consegnati il 24 marzo non hanno certificazioni e non possono quindi garantire protezioni per chi le indossa e, di riflesso, per tutti quelli a contatto con loro: uno degli aspetti più pericolosi della pandemia è infatti proprio il fatto che vengono colpiti anche gli operatori sanitari, che diventano a loro volta veicolo di infezione sia all'interno degli ospedali sia all'esterno. Il primario invita quindi "a fornire con urgenza sistemi dpi adeguati al personale sanitario che è quotidianamente esposto".

La questione dell'inadeguatezza dei dispositivi di protezione individuali era stata sollevata nei giorni scorsi anche dall'associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, che si era unita al malcontento diffuso tra gli operatori sanitari: quelle in distribuzione non erano le mascherine FFP2 o FFP3, ma dei semplici rettangoli che sono stati subito ribattezzati "swiffer" per la somiglianza agli stracci usati per la polvere.

Sulla necessità di proteggere gli operatori sanitari era invece tornato il presidente dell'Ordine dei Medici di Napoli, Silvestro Scotti, che a Fanpage.it aveva sottolineato l'esigenza di fornire i dispositivi di protezione individuale anche ai medici di base, che anche in questi giorni restano a stretto contatto con i cittadini e devono essere in grado di proteggere se stessi e gli altri.

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