Comune di Napoli senza stenografi: impossibile trascrivere le videoconferenze
Non solo lo stop alle riunioni faccia a faccia per il Coronavirus, adesso il consiglio comunale è anche senza trascrizioni degli incontri pubblici, compresi quelli che si svolgeranno in videoconferenza via Skype, a causa della chiusura della sede di via Verdi dopo il primo caso di consigliere contagiato. Il Comune, infatti, ha dovuto annullare la gara per la stenotipia che aveva fatto lo scorso dicembre: “bando pubblicato per troppo poco tempo e mancata comunicazione agli altri concorrenti dei chiarimenti sulla gara”. Con questi motivi, il Municipio il 20 gennaio scorso ha revocato in autotutela l'affidamento biennale alla Stenoservice srl, che aveva già vinto il precedente appalto per il periodo 2018-2019, alle stesse condizioni. Per sopperire alla mancanza delle trascrizioni, il Comune ha prorogato per il mese di febbraio il servizio, con il pagamento in dodicesimi, nell'attesa di fare la nuova gara. Ma al momento, il consiglio comunale e le commissioni non hanno la trascrizione stenotipica, con grosse difficoltà anche per le eventuali riunioni online. Praticamente bisogna affidarsi per le trascrizioni solo ai verbali dei segretari, che però, per quanto rigorosi, non equivalgono a una trascrizione stenotipica che riporta pedissequamente tutte le parole pronunciate, comprese le pause.
Il Comune: "Ci sono anomalie, la gara annullata in via precauzionale"
La gara biennale (2020-21) da 33mila euro circa per la stenotipia del consiglio comunale è stata bandita il 5 dicembre scorso e affidata il 27 dicembre. Il 30 dicembre, però, in Comune arriva una nota di un legale di una ditta concorrente che evidenza alcune criticità “per la procedura di richiesta di offerta – si legge nella determina di revoca dell'affidamento – svoltasi su mercato elettronico della pubblica amministrazione (Mepa), in particolare il ridotto lasso temporale tra la data iniziale e la data ultima di presentazione delle istanze di partecipazione alla richiesta di offerta e la mancata comunicazione ai partecipanti delle risposte ai quesiti posti. Venendosi a creare una situazione di scarsa pubblicità della procedura e ridotta trasparenza”. Per questi motivi, dopo un parere dell'avvocatura comunale arrivato il 15 gennaio, il Comune ha deciso di revocare in autotutela l'aggiudicazione e disimpegnare le somme stanziate. Si è preceduto ad una mini-proroga per il mese di febbraio per circa mille euro, sempre alla stessa ditta. Nell'attesa di bandire di nuovo la gara.