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Covid 19

Familiari dei detenuti di Poggioreale portano le mascherine in carcere

Folla stamattina davanti al carcere di Poggioreale, dove decine di familiari dei detenuti si sono radunati per consegnare pacchi ai propri cari. In molti indossavano le mascherine. Il consigliere Meloro: “Ma il metro di distanza non era rispettato, come si vede dalle immagini. Sono state allertate le autorità a tutela della salute pubblica, compresi i familiari dei detenuti”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Folla questa mattina davanti al carcere di Poggioreale, dove si sono ammassati decine di familiari, molti indossavano le mascherine protettive, in attesa per poter consegnare i pacchi ai propri cari detenuti, nonostante le nuove misure di contenimento dal contagio da Coronavirus prescrivano per tutt'Italia divieti tassativi di assembramenti. Regole rigorose, però, per l'accesso all'interno del carcere, dove sono ammesse solo due persone per volta. Proprio nel carcere di Poggioreale, negli ultimi giorni si sono registrate forti tensioni proprio per le nuove misure con la sospensione delle visite dettate dalle indicazioni nazionali in termini di prevenzione. Problemi che si aggiungono a quelli atavici di cui soffre il carcere da tempo, come il sovraffollamento.

Assembramenti fuori al carcere segnalati alla Polizia locale

“Da questa mattina – dichiara il consigliere della IV Municipalità Carmine Meloroall'esterno del carcere di Poggioreale si sono radunate decine di persone. È evidente anche dalle immagini del video che non sono rispettati i parametri di prevenzione del contagio indicati dal ministero della Salute. Non sono condizioni idonee per garantire la sicurezza. Data la folla, molti sono in attesa anche sulla carreggiata antistante il portone di ingresso del carcere. È stata allertata anche la Polizia Municipale di Napoli, affinché sia riportato l'ordine, a tutela di tutte le persone, anche dei familiari dei detenuti. Va scongiurato ad ogni costo il rischio contagio”.

A Poggioreale c'è ancora tensione nel carcere

Domenica pomeriggio, proprio il carcere di Poggioreale era stato teatro di una massiccia rivolta dei detenuti e delle loro famiglie all’esterno della struttura. I familiari hanno protestato non solo per la sospensione dei colloqui coi familiari motivata dal rischio Coronavirus, ma hanno anche chiesto provvedimenti stringenti per garantire la pulizia nelle celle e ridurre il rischio contagio. Una tensione che coinvolge sia chi è detenuto sia chi opera all'interno degli istituti di pena. La questione atavica è  il tema del sovraffollamento degli istituti di pena italiani: alla fine di gennaio, ultime statistiche disponibili, a fronte di una capienza regolamentare di 50.692 posti, c’erano 10.000 detenuti in più nelle carceri italiane. A Poggioreale 500 in più, 400 a Secondigliano

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