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Covid 19

Coronavirus, viaggio nei gruppi No Vax in Campania: ‘Non fare il vaccino, meglio ammalarsi’

Nei gruppi no-vax si è passati dallo scetticismo per il coronavirus nei primi giorni alla preoccupazione dei post più recenti, anche se quasi nessuno vorrebbe un vaccino. Meglio, dicono, prendersi la Covid-19 piuttosto che fare il gioco delle cause farmaceutiche e rischiare di rovinarsi la vita iniettandosi chissà cosa.
A cura di Nico Falco
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Il coronavirus non esiste. Anzi, sì, guarda quanti morti. Però la pandemia no, dai, è tutta una finta della case farmaceutiche. E il vaccino? Non l'hanno ancora fatto, anzi sì ma non ce lo vogliono dare. E, quando ce lo daranno, meglio comunque non farlo: coi virus è inutile, il rischio di effetti collaterali è del 99% e, poi, perché inocularsi chissà cosa (magari metalli pesanti?) per quella che in fin dei conti è giusto una polmonite? I morti, in realtà, si conterebbero sulla punta delle dita: tutti quelli dei bilanci sono persone decedute per altre ragioni e inserite nel conteggio per fare scena. Anzi, forse sono morte proprio per il coronavirus, ma soltanto perché prima avevano già fatto il vaccino per l'influenza.

Ecco. Fare un giro in uno dei più grossi gruppi di No-vax in Campania riduce esattamente così: parecchie idee diverse, e pure confuse. Ma un punto fermo: il vaccino resta dannoso, sia quello influenzale, sia quello che tra qualche mese (speriamo pochi) sarà pronto per il Sars-Cov-2, il virus che ad oggi ha ucciso oltre 13mila persone in Italia. Il gruppo conta oltre tremila persone e in passato ha avuto anche discreti appoggi politici che, più o meno velatamente, hanno strizzato l'occhio a convegni presieduti dai guru dell'antivaccinismo italiano, ai quali non sono stati mai invitati medici o immunologi. Perché, dicono loro, i veri scienziati sono quelli radiati, che tali sono proprio per il coraggio di essersi opposti al sistema.

A questo punto la parentesi è d'obbligo ed è fondamentale: in gruppi del genere non si annidano soltanto invasati e sciacalli. Sono soprattutto il riparo di quelli che, a torto o ragione, ritengono di essere stati davvero danneggiati dai vaccini, che insieme riescono a darsi forza e sostenersi l'un l'altro, e che però purtroppo spesso finiscono con l'affidarsi a ciarlatani che promettono cure dalle prospettive miracolose in cambio di soldi veri e da pagare adesso.

Tornando al gruppo, quello che si registra è un cambiamento netto del tenore dei post. Si passa da quelli scettici dei primi periodi, quando il coronavirus era una questione soltanto cinese (con l'ombra delle case farmaceutiche, come sempre), a quelli decisamente più preoccupati di oggi, con una netta virata verso la razionalità: "niente più notizie non confermate, vista la situazione". Però i più ancora resistono, anche perché "la Russia ha il suo farmaco, il Giappone ha il suo farmaco" e "i coglionazzi stanno ai domiciliari".

Il vaccino, però, quasi nessuno lo farebbe e nel gruppo si consiglia di non farlo. A una mamma che ha una figlia "ex autistica", e che ha paura del coronavirus ma anche di fare il vaccino per il timore che la bambina ricada nell'autismo, viene detto chiaramente: lascia perdere, assolutamente no. Meglio la Covid-19, dicono, piuttosto che una vita rovinata da un vaccino. Quando la mamma replica, sostenendo che lei figuriamoci se lo avrebbe fatto, ma che ha paura per la figlia, la risposta è ancora più netta: "il mio discorso vale pure per mia figlia. Preferisco farmi 2 mesi reclusa in casa fino a che l'ultimo caso scompaia dalla faccia della terra, e non portarla a inoculare un vaccino che nel 99% dei casi provoca effetti indesiderati". Perché il vaccino, dice, oltre all'autismo subito, può portare anche danni dopo anni. Del resto, lo sostiene chiaramente quello stesso scienziato che nei vaccini ci ha scoperto i metalli pesanti. Poco importa che il luminare non abbia nessuna credibilità in ambito scientifico e che la scienza abbia smentito qualsiasi nesso tra vaccini e autismo: ipse dixit, e tanto basta.

Tra i post ci sono gli sfottò a Roberto Burioni, "Bubu", che di questa categoria è un po' la nemesi, quasi il diavolo sceso in terra. I link che vengono proposti sono i soliti: blog quantomeno discutibili, siti che propinano terapie strampalate ("Come rimuovere l'alluminio dal cervello prima che causi l'Alzheimer"? ma davvero?), sempre gli stessi esperti che ruotano appoggiandosi a qualsiasi teoria complottista e "fantasiosa".

C'è lo scienziato sedicente esperto in nanoparticelle, che in realtà è un farmacista e che promosse una raccolta fondi per un microscopio di cui non si è saputo più nulla, c'è il medico radiato, c'è il biologo "border line", c'è l'immancabile omeopata che guarirebbe tutto con acqua e zucchero e non poteva mancare l'autorità dei complotti, di recente oggetto di un provvedimento giudiziario con sequestro degli account social, che pontifica di scie chimiche, vaccini che causano autismo, 5g e microchip da mettere sotto la pelle, e il famoso giornalista ed ex parlamentare convinto che nei prati davanti al Pentagono ci siano le batterie anti missili e che chissà perché l'11 settembre non sono state attivate.

E in questi giorni, tra i post, ritorna con una certe insistenza una tesi (chiaramente infondata) che vorrebbe collegare il vaccino anti influenzale coi casi di Covid-19. A Bergamo, nella zona dove si registra il più alto numero di vittime, c'è stata anche una vasta campagna vaccinale: sarà un caso?

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