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Covid 19

Il treno della paura arriva da Milano a Napoli tra insulti e rabbia dei passeggeri

Il treno della paura che dalla Lombardia è arrivato in Campania, porta alla stazione di Napoli dopo 14 ore infinite di viaggio, decine di persone spaventate e arrabbiate, letteralmente scappate nella notte da Milano per l’incubo contagio da Coronavirus. Ora per tutti scatta la quarantena obbligatoria.
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La battuta l'hanno fatta un po' tutti, greve ed efficace: il treno di Cassandra Crossing, film con Sophia Loren che narra l'epilogo (tragico) di un convoglio di passeggeri infetti. Molta voglia di scherzare non c'è: chi ieri sera a Milano si è letteralmente buttato nell'Intercity Notte 797, quello che due volte al dì solca l'Italia dalla Campania alla Pianura Padana non l'ha fatto per sfizio ma per paura. Una paura di restare bloccato dopo il decreto del governo che blocca i viaggi da Lombardia e altre 11 province zona rossa, paura di non aver nessuno a Milano cui far riferimento in caso di ricovero da Coronavirus o paura di chissà cos'altro. Di certo c'è che c'è poca voglia di parlare coi giornalisti: chi scende a Napoli Garibaldi dal treno della paura sa che è un possibile positivo al tampone Covid19 (possibile, non probabile, non certo). E ha appreso di dover scontare una quarantena di  2 settimane obbligatoria, come da decreto del governo e ordinanza della Regione Campania.

Nella semideserta stazione di piazza Garibaldi c'è chi guarda di sottecchi e malamente il treno che si sgonfia di passeggeri: studentesse e studenti fuorisede, lavoratori interinali, precari, gente spaventata e incazzata, consapevole peraltro di aver compiuto un gesto nient'affatto nobile e sicuramente civico: tornare da mammà mentre l'inferno e la paura del contagio avvolgono Napoli, già a quota 100 positivi, mentre l'Italia intera dice una sola frase «restate lì dove siete» per ridurre il rischio di portare a spasso il ceppo italiano del dannato virus cinese.

No, non è Cassandra Crossing: il film dura un paio d'ore, questa epopea di viaggio è iniziata ieri alle 21.30 ed è finita all'una di oggi, domenica 8 marzo, sforando di ben 4 ore l'orario previsto. Motivo? Il checkpoint nel Casertano dove la polizia ha identificato uno ad uno gli oltre 100 provenienti dalla zona rossa imponendo loro la quarantena a casa. Nel corso del viaggio tutti coi cellulari accesi, tutti a leggere la fiumana di insulti a mezzo social contro chi è scappato da Milano. L'episodio di oggi è una cesura rispetto all'argomento spostamenti: il presidente della Regione Campania ha già annunciato controlli a tappeto anche sulle prenotazioni dei viaggi dal Nord: «Non guarderemo in faccia a nessuno».

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