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Corruzione per evitare denuncia, arrestati commercialista, imprenditore e finanzieri

Seimila euro per corrompere due finanzieri, 2mila dei quali erano però finiti nelle tasche di chi aveva architettato la tangente. Con queste accuse la Guardia di Finanza di Napoli, al termine delle indagini su controlli pilotati, ha arrestato due finanzieri, il commercialista Alessandro Gelormini e l’imprenditore Francesco Truda.
A cura di Nico Falco
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[Immagine di repertorio]
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Per evitare la multa, c'era da "ungere" quelli che erano arrivati per il controllo. Seimila euro, che un consulente fiscale si era fatto consegnare da un suo cliente e dai quali era uscita anche la sua parte: aveva detto che sarebbero stati consegnati ai finanzieri, ma in realtà 2mila euro li aveva trattenuti per sè. La mazzetta, compreso il raggiro ai danni del cliente, è venuta fuori con le indagini del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Napoli, coordinate dalla Procura di Napoli, che hanno portato all'ordinanza applicativa delle misure cautelari eseguita dalle fiamme gialle questa mattina, 26 febbraio: un finanziere è finito in carcere, mentre ai domiciliari sono andati un altro finanziere, un commercialista e un imprenditore.

L'indagine che ha portato all'emissione del provvedimento del gip di Napoli ruota intorno al professionista napoletano Alessandro Gelormini, consulente fiscale che tra i clienti annovera anche importanti società di trasporti marittimi. Il commercialista, dicono gli inquirenti, per evitare che i suoi clienti venissero accusati di reati tributari, era pronto a intervenire per sanare la situazione, anche a costo di pagare una tangente. L'uomo, secondo le accuse, aveva corrotto i due finanzieri, che stavano effettuando un controllo in una delle società sue clienti, per alterare il contenuto di un verbale ed evitare la denuncia penale per gli amministratori in cambio di 4mila euro.

Il consulente si era fatto consegnare 6mila euro dal gestore della società oggetto di controlli, l'imprenditore Francesco Truda, dicendo che sarebbero serviti tutti per corrompere i finanzieri e nascondere il fatto che nella contabilità erano state utilizzate fatture inesistenti; in realtà ai due erano stati dati 4mila euro, mentre gli altri 2mila se li era intascati il professionista.

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